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MessaggioInviato: mercoledì 21 maggio 2008, 20:21 
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Premetto una cosa, non sono nessuno e non ho le pretese di essere un Guru della Fotografia Naturalistica.

Scrivo queste righe non tanto perche voglio aiutare chi comincia ma per cercare di evitare che faccia maldestri approcci ad animali selvatici.

Tentativi che potrebbero creare danni gravi agli animali che vogliamo avvicinare/fotografare.

Non dico che i miei metodi siano perfetti, ma sono quelli che uso e che ho migliorato nell'arco di 20anni.


Questo quindi è un primo "Tutorial" pratico di Fotografia Naturalista atto a suggerire ai meno esperti come comportarsi in presenza di animali selvatici.

[
Ho poi notato che per chi si avvicina alla fotografia naturalistica questo, dei capanni ed appostamenti, è un argomento molto sentito.


Stiamo parlando di avvicinare animali selvatici in ambienti naturali e non i germani nel laghetto del paese.

Animali diffidenti che potrebbero, nel caso di mammiferi, spostare la prole o peggio, nel caso degli uccelli, abbandonarli.

Per i mammiferi, pur se sarebbe meglio evitargli ogni stress, lo spostare la prole è una tecnica di protezione verso i piccoli, naturale.

Per gli uccelli invece il discorso è diverso e l'abbandono del nido, in alcuni casi (sopratutto quando sono appena nati) anche per qualche ora potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza dei piccoli.

Loro non possono spostare i piccoli ma li abbandonano a morte certa, una delle peggiori, di fame.

Per quanto riguarda poi sia gli uni che gli altri, prima di avventurarsi nella costruzione del capanno o nell'effettuazione delle riprese fotografiche bisognerà studiare per bene il comportamento del nostro soggetto.

Conoscere, osservare, curiosità e sopratutto rispetto sono solo alcune delle regole che dovrebbero farci da guida


Uccelli:

Conoscere il proprio soggetto:

Il Picchio nero ad esempio, costruisce il proprio nido scavando profondi buchi negli alberi.
Di solito il nido non è a meno di 8 mt da terra ma può essere anche a 20mt.
Per trovare i nidi però, spesso, non serve guardare in alto ma è sufficiente individuare i grossi trucioli bianchi di legno sparsi su un ampia zona del terreno e poi guardare in alto, anche perche potremmo guardare un tronco da una parte ed il nido essere dall'altra, i trucioli invece sono sul terreno in belle vista (se è un nido nuovo).

Osservare:

Il nostro Picchio Nero da il cambio per la cova, circa ogni 2 ore.
Quando invece ha i piccoli i passaggi sono più frequenti e di solito si aggirano su tempi di 45 minuti, alle volte 30.

Quindi se il picchio si presenta per il cambio con tempi comunque superiori all'ora stà ancora covando e dobbiamo lasciarli stare.


Rispetto

A che distanza dovete mettervi per osservare?
Il piu lontano possibile, non sedetevi in campo aperto ma vicino/sotto un albero/cespuglio in modo che la vostra sagoma sia confusa da elementi naturali.

Se vedete tornare il Picchio e vi sembra che vi abbia individuato, perche non entra al nido, perche lancia grida di allarme o altro.........allontanatevi senza esitazione.

Prima di tutto ce la natura, le nostre foto non devono mai mettere in pericolo un animale, e non importa se è un Aquila Reale o un passero......rispetto per tutte le forme di vita

Quando infine il Picchio farà passaggi regolari ogni 45 minti circa sapremo che ci sono i piccoli potremo allora tentare un avvicinamento.

Come avvicinarsi e posizionare il capanno?
Personalmente uso un capanno portatile (ne ho parlato nella sezione attrezzatura), mi piazzo a un ottantina di metri e aspetto il passaggio di entrambi i Picchi (maschio e femmina), se si comportano in maniera naturale e entrano e escono dal nido tranquilli allora alzo il capanno e mi avvicino di una ventina di metri e ripeto l'attesa.

In poche ore sono a tiro di 500mm e posso scattare in tutta tranquillità.
(il difficile è trovare un nido fotogenico messo a valle del nostro luogo di osservazione)

Da tempo evito le macchine comandate a distanza con telecomandi, primo perche trovo molta più soddisfazione a essere fisicamente dietro l'oculare e poi perche di solito con tali congegni si tende a mettere l'attrezzatura troppo vicino e alla fine si da maggiore disturbo.


Un altra cosa importante sopratutto nei primi passaggi è non essere impazienti, puntate l'obbiettivo sul nido e se il picchio si posa altrove non muovetelo.
Scattare pure un paio di foto quando è inquadrato ma poi lasciatelo entrare tranquillo senza allarmarlo.

Al secondo o terzo passaggio potrete osare di più, spostando l'inquadratura, se necessario ma occhio sempre a comportamenti anomali o di allarme.

Evitate di lasciar uscire tutto il paraluce e parte dell'obbiettivo dal capanno, basta parte del paraluce e meglio se lo coprite con della tela mimetica.

Ultimo consiglio, quando tornate a casa lasciate un tubo al posto dell'obbiettivo, si abitueranno molto più in fretta.

Non ho scelto il Picchio Nero a caso ma perche dalle mie esperienze è un uccello che tollera bene la nostra invadenza e non rischierete più di tanto di far danni.

Tenete presente poi che individui che nidificano o si aggirano in luoghi ove passano delle persone saranno, probabilmente, molto più confidenti di quelli che si trovano nel folto del bosco.

In effetti non è solo una questione di specie di animale ma tutto può cambiare da individuo a individuo.
Ho fotografato molti Merli Acquaioli e ho trovato individui che passavano letteralmente sotto il cavalletto appena piazzato con macchina e telecomando e altri invece che si allarmavano anche se piazzavo in zona 3 rami incrociati........in quest'ultimo caso ho desistito, ci sono tanti merli che non vale la pena rischiare.

Per piazzare una macchina senza creare scompiglio io uso questo sistema:
- comincio mettendo 3 rami, senza foglie, incrociati come una tenda indiana. Nemmeno il più diffidente degli uccelli ci farà caso se lo piazzerete un Po distante. Poi comincio a rinverdirlo leggermente, dopo qualche altro passaggio aumento i rametti o metto una piccola tela mimetica.
Alla fine sostituisco il tutto con il mio cavalletto con la macchina e sopra metto il telo e le foglie (questo quando uso/usavo telecomandi).

Infine l'ultima cosa logica da dire è che è solo l'esperienza che ci farà capire quando possiamo osare un po di più o di meno ma, sopratutto all'inizio, andateci con molta calma, senza fretta e..........ricordatevi che Fotografare animali deve essere rilassante e non un lavoro, non siete obbligati a portare a casa foto sempre e comunque ;)

Spero di non avervi annoiato troppo.

A presto

Gerry

-----------------------------------
Il secondo Tutorial parlerà di come costruirei/approntare un capanno per i mammiferi.......molto pii diffidenti e dotati di un fine olfatto.

Questi capanni necessitano di attenzioni particolari.


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MessaggioInviato: sabato 24 maggio 2008, 13:42 
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Grazie delle spiegazioni.
Ho da poco trovato il nido del picchio nero in un bosco dove lo avevo incontrato per diverse volte. Una volta trovati i pezzi di albero per terra ho guardato in alto ed ecco il nido! E poco dopo ho sentito il picchio arrivare.
Mi sono messo dietro un albero vicino e lui si è avvicinato con titubanza al nido, lasciandomi praticamente incastrato dietro l'albero: non volevo andarmene rischiando di allarmarlo ancora di più visto che ero abbastanza nascosto. Appena è volato via son corso via anche io.
Ora vorrei tornare a fotografarlo. Non ho il capanno ma solo una rete mimetica. Secondo te è poco o posso tentare di mimetizzarla con rami e rametti? Pensavo di sfuttare o il buio del mattino o una pausa di assenza per montare il tutto.
Il nido l'ha costruito praticamente sotto un sentiero poco battuto quindi l'idea di lasciare montata la rete non mi piace perchè non vorrei destare l'attenzione di eventuali passanti.
Contavo di montarla al mattino e smontarla la sera e di fare tutto in giornata. Riduco le mie possibilità ma anche i rischi per lui visto che non si è scelto un luogo troppo appartato.
Che ne dici?

Ciao
Andrea

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Ciao
Andrea
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MessaggioInviato: domenica 25 maggio 2008, 21:25 
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Iscritto il: mercoledì 23 aprile 2008, 21:25
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Sono tornato ora Andrea.

Anche con un capanno fatto di rami non dovrebbero esserci problemi e ti consiglio di procedere in questo modo (lo spiegerò per esteso nel prossimo articolo sui capanni da mammiferi).

Cominci mettendo l'intelaiatura del capanno, alla distanza che ritieni piu opportuna, e poi aspetti da lontano e vedi se ci sono allarmismi da parte del Nero.

Poi aggiungi alcuni rami e ti allontani.....se il picchio va e viene normalmente continua ggiungendo altri rami, poi metti anche la rete e alla fine entra tu con l'obbiettivo.

Ho trovato picchi neri che si lasciavano fotografare semplicemente con me seduto a 20 mt dal nido, in questi casi l'impostante e stare fermo e non muoversi.

Ma sono casi un po particolari, togliere e mettere capanni non è una uona idea.......dipende comunque dalla confidenza del picchio.

Ciao

Gerry


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 7:33 
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Grazie mille!
Spero di poterti fare vedere i risultati

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Ciao
Andrea
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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 13:35 
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Ok perfetto :)


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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2009, 21:24 
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Iscritto il: venerdì 18 settembre 2009, 15:14
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Ciao Gerardo
io sono appena arrivato , ho letto di questa storia del picchio nero ecc , aiutami a risolvere un dilemma , da qualche anno ho trovato un nido in una faggeta , alto non meno di 8 mt , voglio tentare di fotografarlo , finora ero un pò disorganizzato , ora ho aquistato l'attrezzatura ed ho costruito il capanno ( mobile ) mi rimane un mistero .
io lo vedo e lo sento bar baccano a primavera , diciamo marzo aprile , frequenta continuamente quella faggeta , va e viene centinaia di volte ( entrambi ) poi.........improvvisamente scompare , penso che avrà piu di un nido e quel continuo avanti e indietro sia dovuto a semplici ispezioni per scegliere poi dove posare le uova , ma.........il nido che poi sceglie non dovrebbe essere poco lontano ? o comunque entro il raggio di un km ? allora perchè non lo sento quasi piu per tutta l'estate e poi ricompare in autunno ? io ho ispezionato spesso tutta la zona ma non c'e' anima di picchio nal raggio di 1 km , e tutti gli anni si ripete la stessa cosa , ma i piccoli ........mi sembra che siano molto fracassoni o sbaglio ? , comunque penso che avendo il capanno la prossima primavera lo " incastro " lo stesso durante le sue " escursioni in faggeta " ma mi piacerebbe saperne di più
se ti va di schiarirmi le idee circa questo comportamento fatti sentire

ciao grazie anticipate per tutto
Lorenzo


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MessaggioInviato: mercoledì 23 settembre 2009, 10:52 
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Ciao

Uno dei pochi periodi certi in cui fotografare il Picchio nero è la primavera, sempre se si conosce la pianta dove nidifica.

Alle vole però scava dei nidi che non utilizzerà per svariati possibili motivi.

L'uncio modo per accertarsi se è quello giusto è stare li e aspettare per circa 2 o 3 ore e controllare se ce il cambio tra gli adulti.

Quando i piccoli sono più grandi o prossimi all'involo i passaggi si hanno ogni 45 mm circa.

Solo in alcuni momenti i piccoli di nero possono diventare chiassosi ma per la maggior parte del tempo non dicono nulla.......solo il picchio rosso e il Tridattilo hanno dei piccoli che praticamente non cessano mai o quasi di cantare.

Vedrai che se come dici ti impegni nel seguire i movimenti del picchio prima o poi lo trovi, ricontrolla tutti i nidi che conosci/trovi, alle volte rinidica per anni nello stesso buco e altre volte ritorna nelle piante vicine.

Ciao

Gerardo

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Immagine Vi presento il mio nuovo Libro, pubblicato con gli amici Flavio e Riccardo


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MessaggioInviato: mercoledì 23 settembre 2009, 18:38 
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Bravo Gerry...

Ben detto :)-017

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Ciao, Liam


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