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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 0:43 
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Immagine Oasi di Sant'Alessio (PV)ImmagineLA Cicogna..stessa Oasi...Posto queste foto ,a parte i commenti tecnci ,se arrivano ,ben accetti,positivi e negativi.Per una mia testimonianza.Nell'arco di un mese ho visitato ,oltre a questa Oasi , il Parco Faunistico le Cornelle
(BG) Indubbiamentsono "ancora" belle realta',rispetto ai vari Parchi Safari dislocati sul nostro territorio.Ne avevo visto uno anni fa....Mai piu' messo messo piede.Scandaloso.Quelli menzionati prima, sebbene con caratteristiche molto diverse ,tutto sommato gli animali sono salvaguadati ,visto che molti di loro ,in liberta' sono praticamente estinti.Unico neo ,se cosi si puo' definire, in ambedue i posti ma di piu'
nel Parco di Bergamo. Ci sono anche animali che possono vivere ..E vivono benissino allo stato libero.Uno per tutti ..La renna..Ci cresce come l'acqua nel vino.(E' UNA DEFINIZIONE PAESANA ).Scusate "il romanzo" , mi faceva piacere dire la modesta opinione a riguardo.Buona notte,

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 8:34 
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E' un peccato non poter vedere questi cavalli nel loro ambiente naturale dove veramente potrebbero essere definiti, cavalli selvatici......

La prima a mio parere manca di nitidezza, di messa a fuoco sui cavalli.

Nella cicogna vedo parecchi puntini sfocati neri, più o meno visibili, penso sia polvere.
Se cosi è un colpetto di pennello correttivo al volo risolve tutto in meno di 2 secondi.

Gerardo

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 10:09 
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Iscritto il: sabato 2 agosto 2008, 10:41
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Gerardo ha scritto:
E' un peccato non poter vedere questi cavalli nel loro ambiente naturale dove veramente potrebbero essere definiti, cavalli selvatici......

La prima a mio parere manca di nitidezza, di messa a fuoco sui cavalli.

Nella cicogna vedo parecchi puntini sfocati neri, più o meno visibili, penso sia polvere.
Se cosi è un colpetto di pennello correttivo al volo risolve tutto in meno di 2 secondi.

Gerardo
Gia' ,verissimo,purtroppo il "naturale.".ogni giorno che passa,va calando.Grazie per le giuste osservazioni.Ciao.

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 11:08 
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Ciao,
volevo fare una precisazione sul cavallo in questione, il cavallo di Przewalski, mi scuso se vado un pò off topic, ma sono un biologo ed ho una certa deformazione professionale per queste cose...poi magari a qualcuno può interessare....chissà :?:

da Wikipedia:

"Il cavallo di Przewalski anche noto come Takhi oppure Pony della Mongolia (Equus ferus przewalskii o E. przewalskii) è il parente più prossimo, tra quelli attualmente esistenti, del cavallo domestico. Nel 1881, Poliakov concluse che si trattasse di una specie a sè stante, tant'è che le diede il nome di Equus przewalskii. Tuttavia, più recentemente, si è preferito rivederne il nome scientifico, adottando così il più completo Equus ferus przewalskii (il mondo scientifico, comunque, è ancora diviso circa la corretta classificazione). Quel che certo è che il cavallo di Przewalski e quello domestico, nonostante la differenza di cromosomi (64 per quello domestico e 66 per il Przewalski) sono i due unici equidi a potersi incrociare dando alla luce ibridi fertili.

Nel 2002, la popolazione complessiva era pari a 1.000 capi, tutti discendenti di soli 15 esemplari catturati intorno al 1900 e allevati negli zoo di tutto il mondo."

Fondamentalemente si ritiene che il cavallo di Przewalski sia il progenitore comune di tutte le razze di cavalli domestici ad oggi esistenti.

ciao

gio

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http://www.imagesofnature.it/
http://www.flickr.com/photos/aquarogio/


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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 19:35 
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Iscritto il: sabato 2 agosto 2008, 10:41
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Località: OVADA (AL)
Gio83 ha scritto:
Ciao,
volevo fare una precisazione sul cavallo in questione, il cavallo di Przewalski, mi scuso se vado un pò off topic, ma sono un biologo ed ho una certa deformazione professionale per queste cose...poi magari a qualcuno può interessare....chissà :?:

da Wikipedia:

"Il cavallo di Przewalski anche noto come Takhi oppure Pony della Mongolia (Equus ferus przewalskii o E. przewalskii) è il parente più prossimo, tra quelli attualmente esistenti, del cavallo domestico. Nel 1881, Poliakov concluse che si trattasse di una specie a sè stante, tant'è che le diede il nome di Equus przewalskii. Tuttavia, più recentemente, si è preferito rivederne il nome scientifico, adottando così il più completo Equus ferus przewalskii (il mondo scientifico, comunque, è ancora diviso circa la corretta classificazione). Quel che certo è che il cavallo di Przewalski e quello domestico, nonostante la differenza di cromosomi (64 per quello domestico e 66 per il Przewalski) sono i due unici equidi a potersi incrociare dando alla luce ibridi fertili.

Nel 2002, la popolazione complessiva era pari a 1.000 capi, tutti discendenti di soli 15 esemplari catturati intorno al 1900 e allevati negli zoo di tutto il mondo."

Fondamentalemente si ritiene che il cavallo di Przewalski sia il progenitore comune di tutte le razze di cavalli domestici ad oggi esistenti.

ciao

gio
Ciao,ho visto adesso il tuo messaggio[ore 19.58].Ti ringrazio moltissimo, interventi come il tuo sono Molto interessanti.Io sono un fotoamatore semplice :oops: semplice,posto una foto ,per ricevere suggerimenti tecnici,se arrivano,se non arrivano,pazienza,ma ,non è il caso di questo Forum..anzi..Tornando al tuo intervento,..e' utilissimo,altro che deformazione professionale..Gli interventi ..tecnici..sono utilissimi ,nel mio caso,per migliorare la qualita' della foto..Il tuo ,credo ,anzi E' COSI',interessa a tutti .Sono "particolari", che si trovano nei testi specifici ,oppure facendo ricerche sul Web...Parere personale,ma condiviso da molti.Sicuramente.Complimenti e ancora...grazie.LUCIANO.

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 20:03 
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Località: Valle di Fiemme - Predazzo (TN)
Gio83 ha scritto:

Nel 2002, la popolazione complessiva era pari a 1.000 capi, tutti discendenti di soli 15 esemplari catturati intorno al 1900 e allevati negli zoo di tutto il mondo."

Fondamentalemente si ritiene che il cavallo di Przewalski sia il progenitore comune di tutte le razze di cavalli domestici ad oggi esistenti.

ciao

gio


Quindi si stà riprendendo bene dopo essere stato sull'orlo dell'estinzione.

Ma il ceppo sarà ancora puro o ci saranno state contamninazioni da parte di altri cavalli, di altre razze?

Gerardo

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 20:37 
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Gerardo ha scritto:
Gio83 ha scritto:

Nel 2002, la popolazione complessiva era pari a 1.000 capi, tutti discendenti di soli 15 esemplari catturati intorno al 1900 e allevati negli zoo di tutto il mondo."

Fondamentalemente si ritiene che il cavallo di Przewalski sia il progenitore comune di tutte le razze di cavalli domestici ad oggi esistenti.

ciao

gio


Quindi si stà riprendendo bene dopo essere stato sull'orlo dell'estinzione.

Ma il ceppo sarà ancora puro o ci saranno state contamninazioni da parte di altri cavalli, di altre razze?

Gerardo



premetto che non conosco nel dettaglio questa swituazione, ma in generale, in casi come questo, questa domanda è più che lecita ed è spesso un problema darle una risposta chiara e sostenibile, nel senso che anche attraverso una caratterizzazione genetica che sicuramente è stata fatta, non sarebbe facile distinguere eventuali interferenze provenienti da altre razze ed essere certi che siano effettivamente subentrate secondariamente e non fossero caratteri già presenti nel progenitore.

Il problema principale, in realtà, sta nelo fatto che (ed è la medesima situazione del panda e dello stambecco alpino) nonostante oggi ci siano moltì esemplari sono tutti provenienti da un piccolissimo gruppo superstite.
Questo fenomeno che in genetica delle popolazioni si chiama collo di bottiglia produce una drastica riduzione dell'insieme di geni presenti in una popolazione riducendo così la variabilità interna alla specie. Una variabilità genetica bassa ha come conseguenza una scarsa adattabilità della specie, si ha quindi una specie fragile incapace di reagire a fattori di stress ambientale.
In sintesi una popolazione di 10.000 individui proveniente da 10 individui ha cmq una variabilità genetica identica alla popolazione di 10 e solo con gli anni (molti anni), se non scomparirà prima, la variabilità genetica tornera a valori normali per una popolazione di 10.000 individui.
spero di essere riuscito a spiegare e scusate la prolissità :oops:

gio

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MessaggioInviato: sabato 6 settembre 2008, 20:57 
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Si gio da parte mia chiarissimo ;-) grazie

Per fortuna quando ce una voltontà comune e forte si riesce ancora a fare qualcosa di buono, "l'uomo" se ci si mette riesce a salvare animali sull'orlo dell'estinzione.....

Il fatto che poi sia stato lo stesso "uomo" a portarli sul baratro della definitiva scoparsa dalla facia della terrà è un particolare di poca importanza :roll:

Gerardo

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