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- Allestire una Mostra Fotografica -

Alcuni appunti che potrebbero essere utili a chi deve organizzare una propria mostra o semplicemente a chi cerca qualche consiglio per esporre le nostre immagini


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Ho appena terminato la mia prima Mostra Fotografica.

Quando mi si è presentata l'occasione ho cercavo informazioni e consigli ovunque, ma mi sono subito reso conto che è un argomento poco trattato, a livello “amatoriale”.

Ci sono molte notizie su sistemi professionali e molto costosi ma mancano i semplici consigli dei fotografi diciamo, normali, che hanno a diposizione pochi soldi per realizzare il proprio evento, i consigli utili quando ci si deve arrangiare con quel che c’è.

Naturalmente avevo già visto numerose mostre e ogni volta ho sempre cercato di guardare sia le immagini come espressione artistica del fotografo sia la mostra nel suo insieme per capire con che criterio si è scelto di abbinare un immagine ad un'altra, quale tipo supporto, stampa, illuminazione è stata scelta ma poiché in definitiva ho all’attivo solo una mostra, non ho assolutamente la pretesa di insegnare niente a nessuno, ritengo solo che i problemi che ho vissuto in prima persona possano essere gli stessi che incontrerà chiunque voglia organizzare una propria mostra Fotografica e la mia esperienza quindi possa essere utile a valutare possibili soluzioni o prendere in considerazioni elementi che ci potrebbero sfuggire……sicuramente ci saranno altri aspetti da me sottovalutati o che mi sono sconosciuti ma tanto da qualche parte dovrete inizare......

Tralasciando aspetti quali ad esempio se siete voi a proporre la mostra o se vi è una richiesta da parte di un ente/associazione, chi vi metterà a disposizione il locale ecc

……ci sono alcune cose da sapere e da prendere in considerazione.

Innanzitutto teniamo presente è che ci vuole tempo, molto tempo

Pensare di organizzare un evento in un paio di settimane non è ragionevole, solo i contatti con il laboratorio e la stampa di tutte le foto potrebbero richiedere una decina di giorni e non è detto che non sia necessario ristampare alcune immagini.

La scelta e la preparazione stessa di tutti i nostri file richiederà impegno, cura e molte giornate di lavoro.


Per quanto riguarda le nostre immagini.

- Quanto possiamo chiedere ai nostri file in termini d’ingrandimento per ottenere una stampa di qualità?
Naturalmente dipende da molti fattori, la post produzione/ottimizzazione del file, il software che gestisce l’ingrandimento e la stampa, il tipo di stampante, la carta, se si tratta di file digitali provenienti da reflex digitali o da scansioni di Dia (in quest’ultimo caso la scansione e il trattamento dell’immagine sono cruciali per stabilire il possibile ingrandimento).

Un fattore limitante naturalmente sono eventuali ritagli/crop.

In linea di massima comunque da un file reale (non croppato) di 10 o 12MP, perfetto in termini di nitidezza, otterremo un ottima stampa 70x50.
Eviterei dimensioni maggiori salvo che non si tratti di “stitcing/panoramiche”, formati da più scatti, nel qual caso gli MP a nostra disposizione saranno molti di più e la stampa naturalmente potrà essere di maggiori dimensioni.

Se intendete stampare immagini di dimensioni non superiori a un A3+, ritengo sia più carino, elegante, prendere in considerazione un passepartout e una cornice neutra che vada bene per tutte le vostre stampe.
Naturalmente si entra in un campo dove il gusto e le preferenze personali del fotografano sono quelle che veramente contano di più

Evitate le cornici a giorno, non è solo una mia opinione ma è condivisa da molti, il classico sistema con il solo vetro che copre la stampa, senza passepartout ne filetto della cornice, è un sistema vecchio, poco gradevole, antiestetico, in parole povere brutto e penalizzante per la vostra stampa.

La scelta della cornice è naturalmente limitata dal Budget a disposizione, se non avete problemi in tal senso le possibilità sono certamente maggiori e si possono trovare soluzioni molto eleganti.

Se al contrario decidete per stampe più grandi, uno dei sistemi più in voga, carini ed economici è la stampa su carta fotografica e il successivo incollaggio e plastificazione su supporto rigido.

Il Dibond di soli 2 mm ad esempio è un materiale leggero e molto rigido, si tratta di due lamine di alluminio incollate tra loro (sistema che ne aumenta la rigidità), una scelta sicuramente molto valida anche se non dubito che ci possano essere materiali simili o anche con caratteristiche diverse.

Il Lab cui mi sono rivolto (www.digitalservice.it), per un'immagine fotografica al top propone infatti questo sistema di stampa su carta lucida a 720dpi (si tratta di un enorme plotter)e successivo incollaggio/plastificazione su Dibond.
Possono tuttavia stampare anche direttamente su Dibond, a una risoluzione di circa 400dpi, ma il risultato in termini di qualità fotografica è pessimo, si nota la presenza di numerose bande orizzontali e i punti delle gocce d’inchiostro nelle zone sfocate e omogenee sono troppo visibili (sicuramente una valida idea per cartelloni pubblicitari ma non per le nostre foto).

La scelta quindi deve cadere su tipi di stampa professionali di qualità pari o superiore ai 720dpi.


Quale carta scegliere?
Se plastificate la stampa o la mettete sotto vetro scegliere carta opaca per evitare riflessi è inutile perche ciò che conta in questo caso è la superficie, il materiale che sta più sopra.
La carta Lucida/Glossy restituisce colori molto più vivi e brillanti, stampare quindi su questo supporto e plastificare con una pellicola satinata/antiriflesso ritengo sia una buona scelta (oppure vetro satinato).

E’ anche possibile fornire noi stessi le stampe (se abbiamo un plotter) e farci fare semplicemente il montaggio ma dai preventivi fatti è praticamente più conveniente far fare direttamente a loro.
Personalmente vorrei maggior controllo nella fase di stampa e un plotter personale sarebbe una bella idea ma purtroppo non ho posto e comunque lo riterrei sprecato per i volumi di stampe che faccio annualmente.

Per appendere la stampa al muro viene montato sul suo retro un telaio, rientrato da ogni lato di una decina di cm, dello spessore di circa 2 o 3cm, quest'ultima misura è lo spazio reale che separa il muro dalla vostra stampa e darà effetti diversi in base allo spessore scelto.

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In alternativa al telaio completo si possono usare due semplici listelli, uno incollato nella parte superiore e uno in quella inferiore, tenendo sempre presente di tenersi distante circa 10 cm da tutti i lati, per fissarli esistono biadesivi estremamente potenti che potranno sostenere il peso di stampe di 1,50m senza problemi (ne ho testato personalmente la solidità).
Se la stampa è molto grande sarà bene montare un piccolo listello anche in mezzo alla stampa stessa per evitare che si possa piegare.

Con il metodo suggerito, la stampa appesa su una superficie piana sembra a mezz’aria, non ci si rende ben conto di come riesca a stare lì, infatti l’ombra proietta sul muro la fa distanziare fisicamente dalla superficie e l’effetto viene reso con una plasticità e un aspetto gradevole e tridimensionale.

Immagine



Si può infine decidere se rifilare con precisione la stampa oppure lasciare un filetto bianco di qualche centimetro tutt'intorno, si può variarne lo spessore, il colore oppure lasciare il color allumino al vivo.

Qualunque sia la vostra scelta non trascurate l'imballaggio, lavorare tanto per poi ritrovarsi con le stampe o le cornici danneggiate perche non sono state protette a dovere sarebbe un vero peccato.


Come e quali immagini scegliere?

Alle volte non riusciamo a essere sinceri con noi stessi.

Siamo sicuri che l’immagine che stiamo per scegliere sia realmente bella ed interessante per tutti o piuttosto lo è più per noi che eravamo presenti in quel momento sul posto?

Nella scelta delle immagini siamo stati guidati da emozioni/ricordi personali?

Intendendo emozioni o ricordi che sono nostri, esterni allo scatto e quindi non possono essere provati dall’osservatore occasionale che spesso non ha nemmeno lontanamente esperienza di fotografia naturalistica, non può capire il lavoro e il sacrificio che ce dietro ogni scatto e quindi, giustamente, guarderà la nostra immagine e la giudicherà per quello che è, una foto e non 10 giorni di freddo e gelo passati in un capanno.

Comprendo benissimo che la soddisfazione personale per uno scatto può essere impagabile ma i nostri sacrifici per realizzarli non sono impressi su pellicola/sensore.

Se abbiamo il dubbio o il sospetto che la scelta di un particolare scatto è stata basata su ricordi personali, scartiamola.

Il consiglio di altri fotografi a cui potremmo far vedere le immagini selezionate, potrà essere d’aiuto (sempre se siamo sicuri al 100% che sono sinceri) ma alla fine dovremo essere noi a decidere.
Tenette in considerazione il parere degli altri ma ricordatevi che è una vostra mostra, quelle immagini rappresentano il vostro modo di essere fotografo e se siete sicuri che uno scatto sia particolarmente significativo in questo senso esponetelo.

Il mio metodo per selezionare le immagini è stato questo:
Ho scelto velocemente un bel numero di scatti (circa 100) e li ho messi in una cartella che ho denominato “Immagini_Mostra_Fotografica”.

Creata una sottocartella denominata “Da_Stampare” ho eseguito una prima scelta di 40 immagini che mi sembravano le più “meritevoli” (il numero naturalmente è indicativo e dipende dalle vostre esigenze).

Allo stesso tempo ho cominciato a pensare alla sequenza, infatti le immagini andranno esposte seguendo un qualche filo conduttore che può essere la stagionalità, un abbinamento di colori/tinte, forme, specie fotografate…...

Si possono poi abbinare le foto per i più diversi motivi:
- In una il soggetto è una volpe che guarda verso l’alto e in quella successiva un uccellino posato su un ramo, l’impressione quindi è che la volpe stia li e osservi l’uccellino.
- In una abbiamo un paesaggio primaverile con un albero nella seconda vediamo il picchio appoggiato a un albero simile.
- Abbiamo due scatti che hanno linee geometriche simili, le accosteremo per amplificarne l'effetto.
Dipende solo dalla vostra inventiva, fantasia e colpo d’occhio.

Per decidere la sequenza un valido aiuto lo ho avuto da Adobe Bridge in quanto è sufficiente trascinare le miniature delle immagini per metterle nella sequenza desiderata, svincolandole dai soliti sistemi di catalogazione per nome, data o dimensione, inoltre alla prossima apertura del programma la sequenza rimarrà come l’avete lasciata, vi farete quindi un idea precisa della disposizione/sequenza delle stampe.

“La notte porta consiglio”[/b[], la scelta e la diposizione delle immagini, anche non volendo, continua a girare nei nostri pensieri, il risultato è che il giorno dopo dalla cartella “Da_Stampare” saranno eliminate alcune foto e ne entrano altre.
L'l’importante è tenere ordine, ricordarsi che dobbiamo togliere un immagine se ne se vogliamo inserire un altra, altrimenti dopo qualche giorno nella cartella “Da_Stampare” ci saranno 60 o 70 foto (se non tutte e 100) al posto delle 40 decise.

Ci vorranno parecchi giorni, non abbiate fretta, ma alla fine avremo la nostra selezione, sicuramente se aspettate una altro po potreste cambiare ancora idea ma a un certo punto dovrete dire “basta” perche i file devono essere preparati.

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[b]Come presentare i file al laboratorio?


Dobbiamo ottimizzare al meglio delle nostre possibilità i nostri 40 scatti, curarli nei minimi particolari, eliminare tutte le eventuali macchioline tipiche della polvere del sensore controllando l’immagine ingrandita al 100% in quanto se normalmente sfuggono in un immagine preparata per il web sono visibilissime e spiccano su una stampa di 50x70.

Dovrete naturalmente prendere accordi con il Lab sul formato file e profilo colore da incorporarvi.
Sicuramente si tratterà di un Tiff a 8bit (al momento attuale i 16bit in fase di stampa non servono mentre sono utili nella PP) ma quale profilo colore scegliere?
Nel dubbio forse è meglio convertire (non applicare che è cosa diversa) in sRGB (ricordiamoci di farlo come ultimo passaggio appena prima dell’applicazione dello Sharpening finale) questo perche Adobe RGB ha una gamut di colori/sfumature molto più ampio ma non sempre questi colori potranno essere riprodotti dalla stampante mentre restringendo il campo alle sfumature dell’sRGB avremo meno “delusioni”.
Alcuni potranno non essere d’accordo con questa scelta ma al momento, personalmente, vedo più vantaggi che svantaggi.
Nel caso specifico di Digialservice.it, la loro stampante è tarata per il profilo CMYK, lo stesso usato anche per la stampa tipografica di libri o altre lavorazioni tipografiche professionali.


Impostiamo le dimensioni

Usando la taglierina di PS, impostate le dimensioni della stampa che volete realizzare e omettete la risoluzione, che sarà calcolata automaticamente dopo il taglio.
Visualizzando ora da PS, “Immagine/Dimensione immagine” vedremo che le dimensioni in cm sono quelle da noi scelte, per esempio 70x46, notiamo anche che i “pixel/pollice” sono diminuiti, facciamo finta che siano 148.
Il problema è che la stampante ne ha bisogno di circa 300 (alcune di più altre di meno), sembrerebbe naturale impostare tale valore ma come detto le stampanti non sono tutte uguali ed inoltre spesso i Rip di Stampa (software che gestiscono la stampa) delle stampanti professionali riescono ad ottenere risultati migliori di quanto potremmo fare noi con PS.
Non affermo questo solo sulla base della mia esperienza personale ma dalle notizie ed esperienza di molti fotografi che in passato ho tartassato di domande per farmi un idea precisa su come è meglio comportarsi in questo caso.

Ricordate di indicare, all’inizio o alla fine del nome del file, le dimensioni scelte in modo che l’addetto alle stampe non possa avere alcun dubbio,
Es:
70x46cm_Cervo.Tiff
70x46cm_Picchio.Tiff
120x50cm_Panoramica.Tiff
(maggiore sarà l’ordine con cui nominerete i file o presenterete i vostri lavoro e più facile sarà il lavoro di chi è addetto a quella lavorazione e minori saranno i fraintendimenti)

Se possibile chiedete di eseguire una o due prove di stampa per controllare se ci sono problemi particolari.
Scegliete un immagine colorato con dettagli e zone sfocate ed omogenee, controllate il dettaglio ma anche i punti d’inchiostro o le possibili bande orizzontali.
Un immagini delicata con nebbie, bianchi o altro potrà invece darvi maggiori indicazioni sulla possibilità che ci sia una leggera sovra o sottoesposizione, che in questo tipo di immagini può essere estremamente importante.
Ricordate che alcune tonalità sono più problematiche di altre da stampare e in alcuni casi un semplice aumento della luminosità potrebbe risolvere parte del problema, purtroppo i tempi troppo stretti mi hanno impedito tale controllo se non quando era troppo tardi per ristampare.

Certo avere il profilo di stampa della stampante aiuterebbe ma non sempre è possibile inoltre non sono certo che tutti i Lab calibrino alla perfezione i loro monitor (sembra impossibile ma questa è stata la mia impressione), probabilmente hanno sistemato il loro sistema o sanno come comportarsi in determinate situazione ma questo non centra nulla con la vera calibrazione, diciamo standard.
Inoltre se richiediamo il profilo ICC della stampante, dobbiamo essere sicuri al 100% di essere in grado di usarlo altrimenti facciamo più danni che altro.


Ora abbiamo le nostre stampe

Grande importanza naturalmente è data all’ambiente della mostra, spesso, bisognerà adattarsi alla situazione e se non ce già un sistema per appendere le nostre stampe e non è possibile piantare dei chiodini sarà necessario studiarci un sistema con delle catenelle, fili o altro per scendere dal telaio superiore alla stampa.
Nel mio caso in alcuni pannelli ho piantato dei chiodini nella parte superiore della loro cornice e da li ho ancorato le catenelle a maglie strette che utilizzavo per fissare gli uncini che infine andavano a sorreggere la stampa.

Altri miei amici hanno invece usato i classici cavalletti che i pittori usano per sostenere le proprie tele (denominati cavalletti da campagna) e in pochissimo temo riescono ad allestire la loro sala, necessitando in sostanza solo della luce per l’illuminazione perche per il resto sono autonomi.

La luce, spesso, è una delle note più dolenti delle sale polifunzionali non attrezzate appositamente per le mostre, di solito si tratta di neon a soffitto, in questi casi si potrebbe persino valutare la possibilità di preparare stampe bilanciandone i colori in modo da venir annullate le dominanti della fonte di luce, è realmente possibile farlo ma è complicato.
Non “fascaitevi la testa” con idee strane, ve l’ho accennato perche è sempre bene conosce possibili variazioni del tema ma dato che, finita la mostra, sicuramente non butteremo via le nostre stampe sperando che ci potranno servirci per un altro evento e non è detto che la luce che abbiamo in quest’occasione sia uguale a quella delle prossime sale.

Per aiutarmi nella disposizione reale delle foto nella sala ho preparato delle piccole miniature (6x9cm circa) su carta normalissima e le ho quindi attaccate con del nastro di carta adesiva (comodo perche si stacca in un attimo e non lascia tracce) sui vari pannelli.
Oltre a rendermi subito conto se avevo spazio sufficiente, ho potuto controllarne visivamente la loro disposizione, farmi un idea precisa senza dover spostare gli originali che sono più ingombranti e delicati, in pratica è stata un ottima idea che mi ha fatto risparmiare molto tempo.
Ho preparato anche una striscia con tutta la sequenza di immagini cosi da ricordami l’idea iniziale, naturalmente potrebbe essere necessario adattarci agli ambienti e la diposizione potrebbe variare al momento dell’effettiva posa delle stampe.

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Sistemate le stampe ora……

potreste pensare a delle etichette da apporre vicino alle vostre immagini, a mio parere dovrebbero essere abbastanza piccole e poco appariscenti per non rovinare l’effetto dell’esposizione delle stampe.
Potete indicare un titolo o semplicemente il nome del soggetto, la data di scatto, alcune brevi notizie sulla specie ripresa o sulle abitudini, è un ottima occasione per rimarcare aspetti naturalistici importanti per la salvaguardia delgli animali (vicino alla foto del piccolo capriolo avevo indicato che se ne veniva trovato uno doveva essere lasciato li percè…..) e naturalmente non possono mancare i dati di scatto (praticamente inutili a mio avviso ma apprezzati dai fotografi) e infine il nome cognome dell’autore.
Una cosa è indicare il vostro nome in un cartello di presentazioni che spesso non viene nemmeno letto per intero e un'altra è leggerlo per 40 volte nelle specifiche delle varie stampe, sicuramente rimarrà più impresso nei visitatori e poi una stampa con una firma ha più “valore” agli occhi delle persone.

La firma nelle etichette si può benissimo stampare ma quelle sulle stampe devono essere fatte personalmente a mano in originale e se non c’é la possibilità di farlo sulla parte anteriore a fianco (sul passepartout) o direttamente sopra la stampa è meglio pensare a un modo per realizzarla dietro, nel caso vendiate la stampa molti usano dare un certificato di autenticità da accompagnare alla stampa stessa.
Anche perche se vendete le stampe non montate/incorniciate, questa quasi sicuramente saranno incollate su qualche supporto e la vostra firma sul retro andrà rovinata/persa, al contrario se la stampa è fissata permanentemente su Dibbond anche la firma dietro accrescerà il valore dell’opera.

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Un po di pubblicità

Lasciare la realizzazione delle locandine agli organizzatori può non essere una buona idea perche potrebbero limitarsi a un foglietto con le scritte essenziali riferite all’evento, se invece preparerete voi un manifesto carino e ben curato con alcune delle immagini della mostra la gente potrebbe essere più propensa a venirla a vedere.
Naturalmente dovete parlarne con gli organizzatori, fategli vedere una prima bozza e chiedetegli se va bene e se hanno dei loghi da dover apporre o delle scritte con riferimenti particolari.
Sul manifesto può anche essere utile mettere una piccola mappa della zona per far capire dove si tiene la mostra che naturalmente indicherete in maniera ben visibile, se è in un luogo moto conosciuto non servirà ma se è in una via laterale un po fuori mano sarà molto utile.

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Oltre alla segnalazione dell’evento a giornali locali non dimenticatevi delle possibilità fornite dal Web.
Oltre alla segnalazione via mail ad amici, su Forum e altro ricordatevi che ci sono siti che si occupano proprio di questo (alcuni gratuitamente), ve ne segnalo solo alcuni: http://www.centoiso.com; http://www.fotografi.org; http://www.exibart.com; http://www.fotoantologia.it.

Nella sala la prima cosa da apporre è un pannello con una vostra foto, qualche nota personale e i dovuti ringraziamenti a chi organizza o ha aiutato nell’organizzazione dell’evento.
La foto è indispensabile per farvi riconoscere senza dovervi presentare, saranno i visitatori a interpellarvi per avere altre notizie o per farvi, se vorranno, i complimenti.
Trovo poco gradevole quando entri in un luogo e hai dietro la schiena uno che sembra ti controlli, non capisci chi è, la classica persona che ti tiene “il fiato sul collo” la trovo odiosa.


Pochissime righe nel pannello di presentazione, ricordatevelo, purtroppo solo una minima parte della gente si sofferma a leggere quello che scrivete e quindi è meglio, essere sintetici ed essenziali, mi sono reso conto, ho avuto l’impressione, che già la mia presentazione era un po troppo lunga (la trovate qui)

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Potete scrivere tutto in formato digitale, fare una stampa grande quella tanto da essere ben leggibile e ricordate, che le firme sono molto più apprezzate se scritte di proprio pugno, per quanto bella o brutta possa essere, tenete presente che sulla carta lucida si scrive male e i riflessi possono dare fastidio nella lettura, sarebbe meglio scegliere una carta matte.

Piuttosto, se è vostra intenzione dilungarvi con racconti o “chiacchiere scritte”, cosa che non ho fatto personalmente, potreste pensare a un secondo foglio, un titolo che introduca l’argomento trattato, potreste collocarlo a meta sala cosi che la gente possa decidere se leggerlo in tutta tranquillità, inoltre spezzerà un po il ritmo delle immagini creando un luogo ove poter riflettere (meglio ancora più pensieri sparsi qua e la che uno solo molto lungo), trovo mille motivi per sconsigliarvi di riempire l’apertura della sala con troppe “chiacchiere scritte” ma naturalmente questa è una mia opinione personale.

Un libro/quaderno delle visite che rimarrà a voi come ricordo della mostra è sicuramente necessario.
La scelta è lasciata al gusto personale, ne ho visti alcuni con pagine suddivide in spazi, in tre o quattro rettangoli staccati che sembrano ideali per scriverci dei pensieri/note, mi sono accorto che troppo spesso le firme e i commenti si susseguono in maniera troppo caotica.

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Pensate anche a qualche bel biglietto da visita, ne ho realizzati alcuni su cartoncino matte di alto spessore con la raffigurazione di alcune delle immagini della mostra, devo dire che sono stato un successo ed ho dovuto ristamparli più volte, ne avevo preparato un centinaio e alla fine ne sono andati via più di 500.

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Un po di caramelline per dare un tocco di colore e un passatempo ai più piccini.

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Un paio di bottiglie di prosecco e di succo per l’inaugurazione può essere un idea carina e gradita.

Essere o meno sempre presente?
Io ero a 5 minuti di macchina dalla sala e si trattava di un paio di ore serali e quindi lo ho fatto per i 9 giorni di apertura, anche perche ogni giorno venivo chiamato da persone del forum o amici che mi chiedevano se sarei stato lì quella sera, ma con orari pù dilatati e maggiori giornate di apertura sarebbe stato impossibile, tenete quindi presente che dovrà esserci qualcun altro disponibile a tener d’occhio la sala quando voi non ci siete.

Non fosse altro per i bambini che corrono in giro, personalmente ho fatto un errore lasciando piccoli spazi tra un pannello e l’altro, ai bambini non sembrava vero di potercisi infilare correndo e il pericolo di ribaltare qualcosa aumentava, naturalmente si richiamava subito la loro attenzione ma sul loro volto si leggeva il disappunto per il richiamo “all’ordine”, evitare certi possibili passatempi disponendo con maggior attenzione pannelli e tavolini non è una cattiva idea.


Finita la Mostra è ora di smontare tutto.
Nel mio caso le stampe mi sono state consegnate impacchettate a gruppi di 5, però preferisco archiviarle singolarmente e mi sono procurato tutto il necessario per non trovarmi impreparato, perche naturalmente sarà nostro interesse trattare le stampe con la massima cura per poterle poi utilizzare in successive occasioni.

Ecco fatto, peno sia tutto o meglio sia abbastanza per farsi un idea di cosa ce dietro una mostra.

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2009, 13:11 
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Iscritto il: lunedì 13 luglio 2009, 15:27
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Località: Lombardia
Grazie Gerardo,

ho letto questo articolo molto interessata e l'ho trovato davvero molto utile, non solo in campo fotografico. Molto bella l'idea di un manifesto di presentazione e, l'eventualità di una disposizione dei pannelli nel metodo "antintrufolamentobambino"; ne so qualcosa...

Sei sempre molto disponibile a condividere le tue esperienze.
Un grazie di cuore.


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Entrare nella foresta senza muovere un filo d'erba,
entrare nell'acqua senza increspare la superficie,
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Anonimo Cinese 1000 d. C.


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Grazie Gerry, una raccolta di informazioni sicuramente utili e ben spiegate!

Hai fatto davvero un gran bel lavoro!

(da quel poco che intravedo....mi mangio ancora piu le mani per non essere potuta venire a vederla dal vero la tua mostra!!! :)-032 )

Complimentissimi!!

ciao
Anna

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MessaggioInviato: lunedì 21 settembre 2009, 16:09 
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Vorra dire che veniamo io e richi a vedere la tua sulle volpi :)

Proprio oggi mi ha proposto di venirti a trovare non appena i larici diventano gialli :roll: mi ricorda qualcosa ma non ricordo bene cosa :)-fischietta Gongolo037

Non si sa mai che quest'anno non sia la volta buona ;-) forse Ang006

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2009, 14:20 
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Iscritto il: giovedì 15 maggio 2008, 15:58
Messaggi: 1821
Località: Donnas (AO)
Gerardo ha scritto:
Vorra dire che veniamo io e richi a vedere la tua sulle volpi :)

mmmmm...la mia delle volpi??? non sapevo di avere in programma una mostra sulle volpi....


Proprio oggi mi ha proposto di venirti a trovare non appena i larici diventano gialli :roll: mi ricorda qualcosa ma non ricordo bene cosa :)-fischietta Gongolo037

vi sovviene in mente qualcosa..............effettivamente............

Non si sa mai che quest'anno non sia la volta buona ;-) forse Ang006

mah....quel forse.....è gia di troppo..... ;-)

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2009, 14:22 
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Ciao Gerardo, complimenti per l'articolo-tutorial, interessante e ben scritto. Clap Clap Clap


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MessaggioInviato: martedì 22 settembre 2009, 18:21 
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Grazie Simone :)


x Anna: prima o poi la farai una mostra e vuoi che non sia sulle volpi o che comunque non abbiano una parte da protagonista :lol:

Ciao

Gerry

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MessaggioInviato: venerdì 25 settembre 2009, 17:04 
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....mi sa piu Poi...che prima.... ;-)

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MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2012, 16:44 
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Complimenti Gerardo, e ti ringrazio di avermi dato i consigli che da tempo cercavo, è da tempo che ho intenzione di alestire una mostra sulla Riserva naturale la Vallazza, ma purtroppo le molte incertezze mi hanno sempre trattenuto, e questo articolo mi ha ridato la voglia di fare, grazie ancora, ti farò sapere se non ti dispiace, cosi potrai darmi anche altri utili consigli.

Renzo


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MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2012, 18:25 
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Sono lieto Renzo che questo scritto, senza pretese, ti possa essere di aiuto :) chiedi pure se ti sorgono dubbi particolari.

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: mercoledì 2 ottobre 2013, 18:28 
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Grazie ancora Gerardo, grazie dei tuoi consigli ho allestito la mia prima mostra, mi hanno aiutato molto, ma ho un problema, non so cosa scrivere nella rappresentazione, non potresti darmi un'idea di come impostarla?
Ti ringrazio in anticipo
Renzo


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MessaggioInviato: mercoledì 2 ottobre 2013, 19:50 
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Intanto....allora...complimenti per la tua mostra :)-017

Mi puoi dire cosa intendi di preciso con rappresentazione?

Ciao

Gerardo

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