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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2009, 21:42 
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Iscritto il: venerdì 2 maggio 2008, 21:44
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Vorrei conoscere la vostra opinione in inverni come questi:
E' giusto o sbagliato foraggiare?

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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2009, 21:56 
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Iscritto il: domenica 11 gennaio 2009, 11:27
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Sono situazioni che comunque colpiscono,secondo me però salvo casi di specie a rischio è "giusto" che la natura compia il propio corso,in alcuni casi un'inverno così difficile può servire a migliorare la qualità della specie,favorendo i soggetti più sani e forti,garantendo un futuro più sicuro
ciao e grazie per l'interessante domanda


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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2009, 22:00 
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Iscritto il: sabato 27 settembre 2008, 10:40
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Località: bibbiena arezzo
io devo essere sincera...mi fa tristezza vedere gli animali morti qualunque specie sia....
però sicuramente meglio che sia la natura,come un inverno così rigido anche se sicuramente patiscono,che l'intervento umano cacciatori o veleni....
però non so,preferisco vederli vivi :lol:

certo che l'inverno non ha scherzato quest'anno....ne incontri molti?

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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2009, 22:06 
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Iscritto il: venerdì 2 maggio 2008, 21:44
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Località: varena
Purtroppo si nell'ultima settimana due caprioli e oggi due cervi.

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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2009, 23:36 
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Iscritto il: mercoledì 23 aprile 2008, 21:25
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Località: Valle di Fiemme - Predazzo (TN)
Alcuni "studiosi" (come tali da prender con le molle) dicono che l'animale ha un suo stratagemma per non sentire fame durante l'inverno.

In pratica gli si stringe lo stomaco e questo lo aiuta a non soffrire di fame, foraggiando "dicono" questo restringimento viene a decadere e quindi gli si fa un danno biologico.

Personalmente posso ammettere anche tale caratteristica ma dico....."se gli si da da mangiare per tutto l'inverno allora il discorso cambia".

Pure io sarei per la non interferenza con la natura ma in rari casi credo possa anche essere un bene per evitare morie troppo numerose.

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 0:09 
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Iscritto il: lunedì 26 gennaio 2009, 18:57
Messaggi: 72
Magari fosse veramente possibile che l'uomo non intervenisse nelle vicende della natura, la densità della popolazione che insiste su un chilometro quadrato in Italia è di 200 abitanti, in teoria, perché è un dato ricavato dividendo il numero dei residenti "legali" con la superficie Italiana totale, ma il nostro territorio è caratterizzato dalla presenza di catene montuose e laghi e fiumi dove non è possibile ( per fortuna ) costruire abitazioni, quindi la densità è ben più alta, per avere un raffronto il dato tedesco o francese che non arriva a 40 abitanti per chilometro con superfici quasi totalmente pianeggianti, quindi anche se non fai proprio nulla in realtà interagisci fortemente con il mondo animale limitando gli spazi e le zone di nutrimento, nell'Italia del dopoguerra gli inverni rigidi erano affrontati dai selvatici con discese a valle sotto la linea della neve, e questo consentiva loro di trovare cibo e ripararsi dal freddo, oggi sono costretti a vivere in spazi limitatissimi tanto da sentir dire in tv che sono in sovrannumero e bisogna abbatterli .
Non saprei dirti se si fa bene o male a foraggiarli, ma posso dirti che è colpa nostra se il primo inverno più rigido fa strage. :x


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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 8:39 
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Iscritto il: venerdì 21 novembre 2008, 14:58
Messaggi: 1811
Condivido il pensiero di Maurizio.


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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 11:52 
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Iscritto il: sabato 27 settembre 2008, 10:40
Messaggi: 1206
Località: bibbiena arezzo
maurizio54 ha scritto:
Magari fosse veramente possibile che l'uomo non intervenisse nelle vicende della natura, la densità della popolazione che insiste su un chilometro quadrato in Italia è di 200 abitanti, in teoria, perché è un dato ricavato dividendo il numero dei residenti "legali" con la superficie Italiana totale, ma il nostro territorio è caratterizzato dalla presenza di catene montuose e laghi e fiumi dove non è possibile ( per fortuna ) costruire abitazioni, quindi la densità è ben più alta, per avere un raffronto il dato tedesco o francese che non arriva a 40 abitanti per chilometro con superfici quasi totalmente pianeggianti, quindi anche se non fai proprio nulla in realtà interagisci fortemente con il mondo animale limitando gli spazi e le zone di nutrimento, nell'Italia del dopoguerra gli inverni rigidi erano affrontati dai selvatici con discese a valle sotto la linea della neve, e questo consentiva loro di trovare cibo e ripararsi dal freddo, oggi sono costretti a vivere in spazi limitatissimi tanto da sentir dire in tv che sono in sovrannumero e bisogna abbatterli .
Non saprei dirti se si fa bene o male a foraggiarli, ma posso dirti che è colpa nostra se il primo inverno più rigido fa strage. :x


condivido in pieno ;-)

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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 13:06 
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Iscritto il: domenica 26 ottobre 2008, 17:15
Messaggi: 55
Il discorso di Maurizio non fa una piega. In un ambiente "incontaminato" è giusto a parer mio, che la natura faccia il suo corso. Si può dire così del nostro ambiente? Sono favorevole quindi al foraggiamento in inverni come questi.


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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 14:47 
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Iscritto il: lunedì 20 ottobre 2008, 0:40
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Località: Novara
Molti eminenti studiosi dicono di intervenire solo in determinati casi specifici; ad esempio: auitare un cucciolo di leopardo in difficoltà (perché ce ne sono pochi) non un cucciolo di iena (perché sono molte). Personalmente penso che o non si fa nulla o, se si fa, bisogna saperlo fare bene. Ovviamente su questo si apre un dibattito infinito, a quanto pare tutti gli "esperti" sanno tutto ma non sono daccordo.
Ora io che non so gnente dico: è sicuramente vero che se non mangiano gli si chiude lo stomaco e soffrono di meno (vedi tecniche di alimentazione nei campi di concentramento) sicuramente i più forti possono sopavvivere e così si perpetua la selezione naturale, ma di naturale cosa è rimasto a queste povere bestie. I prati, i campi, le praterie, le colline, i fiumi, le montagne, sono sfruttati al massimo livello per gli usi umani, gli ambiti dove li abbiamo ristretti sono i più impervi. Ora, a mio modesto parere di ignorante, vorrei mettere un punto fermo la fauna che noi chiamiamo selvaggia o legata ad ambienti naturali è una BUFALA colossale. Sul pianeta terra animali che vivono in ambienti non antromorfizzati sono pochissimi (amazzonia, in parte, e pochissimi altri posti) perciò a mio parere non è più un problema culturale è invece un problema morale. Vogliamo renderci conto di aver sfruttato nel passato, nel presente e sicuramente anche in futuro tutto ciò che volevamo senza porci il benché minimo ritegno. Bene chiarito il concetto, per me, di base posso dire: cari i miei tecno-scienziati-tuttologi andatevene aff....o! Io, quando sono sicuro di poterlo fare per tutto l'inverno, porto da mangiare agli uccelli; e se fossi sempre vicino alle montagne mi caricherei sulle spalle, oltre alla macchina fotografica, del fieno e del mangime ad alto potere proteico, perchè ricordatevi che la selezione naturale, da ormai molto tempo, è in realtà gestita in maniera incosciente e sconsiderata dall'uomo. Se tutti i vari sostenitori (a parole) della natura: politici, verdi, bianchi e rossi; parchi ed enti; associazioni varie di uccelli, gatti, cani, cocorite, invece di stare nei loro ufficietti a dire C.....E facendole passare per grandi verità, si muovessero a portare, 1Kg di fieno, 1Kg di mangime, 1Kg di semi.... oggi probabilmente non saremmo qui a porci dei problemi.
Scusate lo sfogo ma sono stanco di gente che parla e basta (chiaramente tutto questo non è riferito a nessuno di voi).

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Ciao, Liam


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MessaggioInviato: lunedì 16 febbraio 2009, 21:59 
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Iscritto il: venerdì 2 maggio 2008, 21:44
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Grazie per le risposte vedo che anche a voi sta molto a cuore l'argomento.
Aspettando altre opinioni ciao.

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MessaggioInviato: martedì 17 febbraio 2009, 22:42 
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Iscritto il: lunedì 18 agosto 2008, 15:27
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Gerardo ha scritto:
Alcuni "studiosi" (come tali da prender con le molle) dicono che l'animale ha un suo stratagemma per non sentire fame durante l'inverno.

In pratica gli si stringe lo stomaco e questo lo aiuta a non soffrire di fame, foraggiando "dicono" questo restringimento viene a decadere e quindi gli si fa un danno biologico.

Personalmente posso ammettere anche tale caratteristica ma dico....."se gli si da da mangiare per tutto l'inverno allora il discorso cambia".

Pure io sarei per la non interferenza con la natura ma in rari casi credo possa anche essere un bene per evitare morie troppo numerose.

Ciao

Gerardo


mi sembra un modo di vederla molto sensato, foraggiare può anche andar bene purché continuativamente, sennò fa più danni che altro...poi può essere che magari per certe specie come il capriolo in realtà non serva, nel senso che non si tratta di una specie a rischio e foraggiare o no diventa statisticamente ininfluenete, inoltre credo che una certa mortalità durante l'inverno sia normale e su un singolo caso non si può creare una regola, su questo genere di cose contano i numeri: quanti morti quest'inverno? l'anno prima? su una popolazione di quanti individui? è una mortalità accettabile rispetto alle nascite? ci sono significative differenze tra dove si foraggia e dove non si foraggia? e tante altre domande senza sapere la risposta alle quali non credo sia possibile sapere cosa sia giusto o meno fare...

ciao

Gio

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MessaggioInviato: mercoledì 18 febbraio 2009, 9:38 
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Iscritto il: domenica 3 agosto 2008, 19:43
Messaggi: 162
Località: Gallio - Altopiano di Asiago - Vicenza - Veneto - Italy
Ora dico la mia sul foraggiamento.
Io abito in Veneto e precisamente sull'Altopiano di Asiago. Nella mia zona a dicembre sono caduti circa 3 metri di neve a 1100 m e anche 5 o 6 sopra i 1500 metri. Facciamo conto che non si abbia foraggiato, sono circa 1000 capi di caprioli (sani e meno sani) che si trovano senza cibo. Praticamente 1000 capi morti senza contare camosci, mufloni e cervi. Trovo giusto il foraggiamento tipo in questi casi dove intere aree sarebbero ora svuotate di tali animali mentre non trovo giusto foraggiare dove l'inverno è meno rigido e gli animali hanno possibilità di nutrirsi.
In molte zone il foraggiamento viene fatto comunque per tenere gli ungulati in loco.Cervi e mufloni fanno moltissimi km in una notte con il rischio di non rivederli piu a causa di inverni troppo rigidi. Poi sta all'intelligenza e al buon senso delle guardie o di chi se ne prende responsabilità foraggiare o meno.

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MessaggioInviato: mercoledì 18 febbraio 2009, 12:01 
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Iscritto il: mercoledì 24 dicembre 2008, 18:57
Messaggi: 272
Abito anche io in provincia di Vicenza, anche se a quote non elevate, circa 700 mt.Anche da noi comunque questo inverno è stato molto duro, e non è ancora finito.Da noi non esiste più il taglio del fieno; fino a qualche anno fa, io che ho molto terreno, tagliavo il fieno, lo portavo ad un commerciante e non prendevo nemmeno un grazie, ma vedere i prati puliti era comunque gratificante.Ora quel fieno non lo vogliono nemmeno per niente!! Continuo a tagliare, altrimenti il bosco mi entra in casa, ma quest' anno invece di bruciarlo ,l'ho portato a mucchi in giro per il bosco, sperando che a qualcuno dei miei amici palcuti possa essere di sostentamento.
Basta proteste in piazza contro tutto e tutti, e non mi riferisco a voi amici del forum: cari amici verdi o animalisti, cominciate a recuperare la montagna, meno chiacchere e più fatti.
Scusate lo sfogo!!!


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MessaggioInviato: mercoledì 18 febbraio 2009, 12:17 
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Iscritto il: venerdì 3 ottobre 2008, 20:40
Messaggi: 610
Sara' anche contro natura foraggiare,ma vedere queste povere creature morire di stenti mi fa soffrire parecchio,percio' trovo giusto quando gli inverni sono molto rigidi aiutare foraggiando.

ciao
Danilo

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e' on-line il mio nuovo sito http://www.danilobassani.it/


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