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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 20:12 
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Immagine Oasi di Sant' Alessio [PV]Canon400+ 70-300mm 1/400 f8 iso800 a 220mm.

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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 20:56 
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I colori dell'imamgine mi sembrano innaturali :?

Cosa intendi con ".....ultimi esmpelari......"?


Gerardo

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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 21:44 
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Gerardo ha scritto:
I colori dell'imamgine mi sembrano innaturali :?

Cosa intendi con ".....ultimi esmpelari......"?


Gerardo
I colori dell'avvoltoiosono naturalissimi ,in post ho ritoccato..se e' il termine giusto, solo lo sfondo.Ultimi esemplari,perche' ..leggendo ,sul posto, nella bacheca, specifica del soggetto,in Italia ,ci sono stati avvistamenti ,in Sardegna,pochi, e in Sicilia quasi nulla,in liberta',intendo. ciao.

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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 21:59 
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Sarà ma mi pare di intravederci una dominate, non so se verde, ma posso anche sbagliarmi....sono un po "cotto" questa sera :?

Per quanto rigurada il Gippeto posso darti delle ottime notizie per quanto rigurada il nord italia e il parco dello stelvio e dell'engadina in particolare dove, dopo anni di continue reintriduzioni, dal prossimo anno non saranno più rilasciati esemplari nati in cattività perche l'areale è saturo e le coppie nidificatinti sono sufficienti.

Per quanto riguarda la sardegna invece ce stato un tentativo con 3 esemplari e a quanto dicono sono tutti morti e cosa peggiore di tutte sembra siano morti avvelenati.

La pratica dei bocconi avvelenati sempre ancora molto in voga in quelle zone e finche non verrrà abbandonata sembra che non saranno rilasciti altri individui di gipeto.

Su Ebn ci sono vari articoli sull'argomento te ne segnalo solo uno, che mi sembra il piu recente, LA STORIA DEL GIPETO

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2008, 22:24 
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Gerardo ha scritto:
Sarà ma mi pare di intravederci una dominate, non so se verde, ma posso anche sbagliarmi....sono un po "cotto" questa sera :?

Per quanto rigurada il Gippeto posso darti delle ottime notizie per quanto rigurada il nord italia e il parco dello stelvio e dell'engadina in particolare dove, dopo anni di continue reintriduzioni, dal prossimo anno non saranno più rilasciati esemplari nati in cattività perche l'areale è saturo e le coppie nidificatinti sono sufficienti.

Per quanto riguarda la sardegna invece ce stato un tentativo con 3 esemplari e a quanto dicono sono tutti morti e cosa peggiore di tutte sembra siano morti avvelenati.

La pratica dei bocconi avvelenati sempre ancora molto in voga in quelle zone e finche non verrrà abbandonata sembra che non saranno rilasciti altri individui di gipeto.

Su Ebn ci sono vari articoli sull'argomento te ne segnalo solo uno, che mi sembra il piu recente, LA STORIA DEL GIPETO

Ciao

Gerardo
Ti ringrazio della notizia, non lo sapevo, dello Stelvio e Engadina, io avevo fatto una ..piccola ricerca ..sul Web ..ma senza approfondire molto..e i risultati coincidevano con quello letto nella bacheca dell'oasi.Saluti.

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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 14:11 
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la cosa non mi stupisce che qua in sardegna facciano certe cose...sono gli stessi abitanti o pastori che li fanno fuori perche' sono ignoranti ed altro...
ho un amico che lavora come guardia forestale e non sai quante me ne viene a dire...

ve ne dico una
il mio amico della guardia forestale mi ha detto che i pastori sparano all aquila reale per allontanarle dalle pecore.
la regione rimborsa i pastori per le varie perdite.


Ultima modifica di Morf il lunedì 15 settembre 2008, 14:21, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 14:18 
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Purtroppo prima di prendere in considerazione la reintroduzione di un animale dovrebbero valutare le abitudibi della popolazione locale.

Da questo punto di vista hanno sbagliato anche i ricercatori perche dovevano evitare il rilascio dei gipeti in una zona dove i bocconi avvelenati sono ancora di uso comune.

Piuttosto impegnandosi prima in un conivolgimento locale e in un opera di convinzione che in alcuni ambienti ammetto possa essere quasi impossibile ma non ce altra strada......con le multe e i divieti non combini nulla, ci vuole la volontà di chi abita quelle zone.

Gerardo

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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 19:38 
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Gerardo ha scritto:
Purtroppo prima di prendere in considerazione la reintroduzione di un animale dovrebbero valutare le abitudibi della popolazione locale.

Da questo punto di vista hanno sbagliato anche i ricercatori perche dovevano evitare il rilascio dei gipeti in una zona dove i bocconi avvelenati sono ancora di uso comune.

Piuttosto impegnandosi prima in un conivolgimento locale e in un opera di convinzione che in alcuni ambienti ammetto possa essere quasi impossibile ma non ce altra strada......con le multe e i divieti non combini nulla, ci vuole la volontà di chi abita quelle zone.

Gerardo
Ciao a tutti, io dico che come in altre situazioni, si è passati da un estremita' all'altra. Cioe' quando si riintroduce o si ripopola una specie ,di animale, non si puo' farlo .".all'italiana". Mi dispiace usare questo termine, ma tutti giorni ,escono fuori novita' senza una logica.E L'argomento di cui si parla ,e' un esempio lampante .Da me ,in Piemonte ci sono zone di campagna ,coltivata, letteralmente invase dai cinghiali, anzi maiali selvatici, perche' :quando prolificano ,minimo sono 8-10 esemplari ,che vedono la luce, e non 2-3 come il vero cinghiale ,e poi il peso..raggiungono i 120 kg e oltre.Questo perche' ,anni fa' "il cinghiale" vero e'stato abattuto senza controllo ,quindi per recuperare alla svelta ,sono stati creati allevamenti.Incrociandoli con i maiali.Risultato ,che la gente che vive con i proventi dei raccolti nei campi o vigneti e' giustamente esasperata.Vi sara' gia' capitato di vedere cosa rimane di un raccolto ,dopo che sono passati un branco di questi esemplari..Stessa cosa con i caprioli ,meno ...appariscenti..ma golosissimi di piccoli germogli ..in quello che dovrebbe essere un raccolto...ci rimane veramente poco.Cosi' con le altre speci, l'uomo e' crudele e ignorante ma oggi si vive ..male..di fretta..e " io pastore " che vedo portarmi via un agnello da un Gipeto, non mi soffermo a pensare che lui lo fa' per sopravvivere ; mi reca un danno ..e appena riesco gli sparo.Questa e' la realta', brutta,crudele ,ma ..realta'.Scusate ,ho espresso , con ,vari errori di ortografia ed altro,la mia opinione.

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MessaggioInviato: lunedì 15 settembre 2008, 20:11 
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pantegana ha scritto:
l'uomo e' crudele e ignorante ma oggi si vive ..male..di fretta..e " io pastore " che vedo portarmi via un agnello da un Gipeto, non mi soffermo a pensare che lui lo fa' per sopravvivere.............


e ripeto che l'ignoranza ha decretato la scomparsa del Gippeto.

Perche il Gipeto non porta via piccoli di agnello, non ha gli artigli per uccidere, guarda bene la tua foto, guradagli gli artigli e poi confrontali con quelli di un aquila e capirai la differenza ;-)

Il Gipeto è uno spazzino, non un predatore, se vola sopra un gregge è per controllare se ci sono carcasse non se ci sono piccoli
;-)


Proprio i termini come "avvoltoio degli agnelli" e la maesoità delle sue ali che possono incutere timore nelle persone che non ne conoscono la biologia ne hanno decretato la scomparsa.

Reintrodurre un Gippeto non comporta nessunissmo conflitto con l'uomo ne con i suoi animali, di questo te lo posso assicurare.

Cosa diversa il cinghiale che però come è spesso successo con altre spece non è stato reintrodotto per il bene stesso dell'animale ma solo per avere un altro animale da cacciare......quindi è l'uomo il responsabile della sua espansione incotrollata......ho amici cacciatori che si rifiutavano di sparargli perche volevano che prolificassero nella zona finche non sono stati messi alle strette.....infatti la provincia gli ha detto o li abbattete voi o diamo il permesso di caccia ai coumuni vicini (ve la riporto come mi è stata raccontata).

Per quanto giraurda il capriolo, non posso parlare se non per quanto riguarda il territorio qui in giro dove praticamente sta passando un bruttissimo periodo per la caccia incontrollata.
Uno dei pochi comuni accorti è stato proprio Predazzo che da 5 anni circa ha chiuso la caccia a questo ungulato per permetterne il ripopolamento.

Nelle campagne comunque non credo sia un problema tenere la popolazione sotto controllo, se necessario ma daltronde penso invece che nella maggior parte dei casi il problema sia inverso.........troppi abbattimenti sul numero "reale" di capi presenti.

E poi l'uso del veleno è stupido e insensato, perche anche ammettendo che il nostro scopo è uccidere la volpe che visita il polaio (mettere delle reti apposite no vero? ) avremmo nel frattempo ucciso anche altri cornivori.......dal gipeto, alla poiana (che a dispetto della sua taglia preda solo piccole prede mentre gli vengono attribuite ben altre uccisioni) alla gazza, al cane o gatto o topo che sia...........

Ciao

Gerardo

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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 4:45 
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Gerardo ha scritto:
pantegana ha scritto:
l'uomo e' crudele e ignorante ma oggi si vive ..male..di fretta..e " io pastore " che vedo portarmi via un agnello da un Gipeto, non mi soffermo a pensare che lui lo fa' per sopravvivere.............


e ripeto che l'ignoranza ha decretato la scomparsa del Gippeto.

Perche il Gipeto non porta via piccoli di agnello, non ha gli artigli per uccidere, guarda bene la tua foto, guradagli gli artigli e poi confrontali con quelli di un aquila e capirai la differenza ;-)

Il Gipeto è uno spazzino, non un predatore, se vola sopra un gregge è per controllare se ci sono carcasse non se ci sono piccoli
;-)


Proprio i termini come "avvoltoio degli agnelli" e la maesoità delle sue ali che possono incutere timore nelle persone che non ne conoscono la biologia ne hanno decretato la scomparsa.

Reintrodurre un Gippeto non comporta nessunissmo conflitto con l'uomo ne con i suoi animali, di questo te lo posso assicurare.

Cosa diversa il cinghiale che però come è spesso successo con altre spece non è stato reintrodotto per il bene stesso dell'animale ma solo per avere un altro animale da cacciare......quindi è l'uomo il responsabile della sua espansione incotrollata......ho amici cacciatori che si rifiutavano di sparargli perche volevano che prolificassero nella zona finche non sono stati messi alle strette.....infatti la provincia gli ha detto o li abbattete voi o diamo il permesso di caccia ai coumuni vicini (ve la riporto come mi è stata raccontata).

Per quanto giraurda il capriolo, non posso parlare se non per quanto riguarda il territorio qui in giro dove praticamente sta passando un bruttissimo periodo per la caccia incontrollata.
Uno dei pochi comuni accorti è stato proprio Predazzo che da 5 anni circa ha chiuso la caccia a questo ungulato per permetterne il ripopolamento.

Nelle campagne comunque non credo sia un problema tenere la popolazione sotto controllo, se necessario ma daltronde penso invece che nella maggior parte dei casi il problema sia inverso.........troppi abbattimenti sul numero "reale" di capi presenti.

E poi l'uso del veleno è stupido e insensato, perche anche ammettendo che il nostro scopo è uccidere la volpe che visita il polaio (mettere delle reti apposite no vero? ) avremmo nel frattempo ucciso anche altri cornivori.......dal gipeto, alla poiana (che a dispetto della sua taglia preda solo piccole prede mentre gli vengono attribuite ben altre uccisioni) alla gazza, al cane o gatto o topo che sia...........

Ciao

Gerardo
Vero,verissimo...ho fatto un esempio..IGNORANTE, il Gipeto non è un predatore...chiedo scusa -ciao

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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 8:27 
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Rimanendo sui problemi causati dalla reintroduzione del Gipeto, parlando con alcuni residenti della Val Zebrù (Parco dello Stelvio), mi hanno detto che da quando è stato reimmesso il Gipeto da quelle parti non si vede più l'aquila reale che invece prima era molto comune incrociare. Nn conoscco i dettagli di questa particolare vicenda ma sono sicuro di un principio generale che spesso vale in questo genere di cose: bisogna essere molto cauti nel reintrodurre una specie in una ambiente da cui è sparita per motivi spesso non troppo chiari, poichè probabilmente l'estinzione locale potrebbe anche, e non solo, essere causata dall'ambiente che non è più in grado di sostenere tale specie. Gipeto ed aquila probabilmente fino a qualche hanno fa, in un ambiente diverso e più ricco e popoloso, potevano tranquillamente convivere sfruttando risorse differenti mentre oggi, forse, allo stato delle cose nel Parco dello Stelvio, sono divenuti competitori e non sono più adatti per un territorio comune.

ciao

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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 9:48 
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Gio83 ha scritto:
Rimanendo sui problemi causati dalla reintroduzione del Gipeto, parlando con alcuni residenti della Val Zebrù (Parco dello Stelvio), mi hanno detto che ....................forse, allo stato delle cose nel Parco dello Stelvio, sono divenuti competitori e non sono più adatti per un territorio comune.

ciao


Residenti, in partica gente comune, non esperti o studiosi............quindi le persone in assoluto meno affidabili dal punto di vista naturalistico.

Per molti i rapaci si dividono, se va bene, in 3 gruppi altrimenti in 2......falchetti (quelli di taglia piccola), falchi (quelli di taglia media) e aquile (quelli più grandi).

Alla fine se andiamo vermente a fondo su molti avvistamenti quando parlano di aquile...........potrebbe essere dal corvo imperiale al gipeto :?

Cera gente che parlava di avvistamento di "avvoltoi degli agnelli", perche li aveva notati volteggiare sopra un gregge aveva scambiato una poiana per un Gipeto.

Quindi quando si parla di natura "la gente" e cuò che dice è da prendere con la pinza, e non me ne voglia Stefano ma tra la gente metto anche i cacciatori perche alla fine a parte le specie che caccia, la maggior parte dei cacciatori non sa distinguere un gheppio da una poana.

Detto questo le chiacchiere che hai sentito sono a mio avviso da prendere con le mole, anche perche conoscendo le due specie dubito sulla veridicità delle conclusioni.

Gerardo

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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 11:06 
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Gio83 ha scritto:
Gipeto ed aquila probabilmente fino a qualche hanno fa, in un ambiente diverso e più ricco e popoloso, potevano tranquillamente convivere sfruttando risorse differenti mentre oggi, forse, allo stato delle cose nel Parco dello Stelvio, sono divenuti competitori e non sono più adatti per un territorio comune.
ciao


Scusa Gio ma dal punto di vista biologico quello che hai riportato non ha senso.
Aquila e gipeto non sono mai stati competitori e non potranno mai esserlo, qualunque sia la situazione ecologica in cui devono convivere.
L'aquila è un predatore e vive cacciando le prede; il gipeto sfrutta come alimentazione gli animali morti. Non condividono quella che si definisce "la stessa nicchia ecologica" e quindi non sono competitori.
Tra l'altro parli della Val Zebrù che è "pienissima" di possibili prede per le aquile!!!

Non ce l'ho con te perchè hai riportato quanto hai sentito ma, in generale, si dovrebbe sapere che gli studi sull'ecologia degli animali sono piuttosto complessi e non basta avere l'impressione di qualcosa perchè questa corrisponda alla realtà, come non basta avere osservato una volta un fenomeno per poter dire che quello è la regola.
Nessuno ha mai sentito parlare degli studi sui leoni e sulle iene del Serengeti fatti dall'etologo Kruuk negli anni '60?

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Ciao, Massimo :-)

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MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2008, 11:32 
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Gerardo]
Residenti, in partica gente comune, non esperti o studiosi............quindi le persone in assoluto meno affidabili dal punto di vista naturalistico.

Detto questo le chiacchiere che hai sentito sono a mio avviso da prendere con le mole, anche perche conoscendo le due specie dubito sulla veridicità delle conclusioni.
[/quote]

Sinceramente credo sia vero in parte...spesso la memoria storica ha la sua importanza ed è anche l'unico strumento che in alcuni casi può essere utilizzato, poi è vero che non è affidabile al 100% ma nemmeno da buttare completamente, spesso è importante capire la persona specifica con cui si sta parlando, so che non sembra molto scientifico ma la biologia molto spesso si basa su ipotesi...




[quote="Massimo_C ha scritto:
Scusa Gio ma dal punto di vista biologico quello che hai riportato non ha senso.
Aquila e gipeto non sono mai stati competitori e non potranno mai esserlo, qualunque sia la situazione ecologica in cui devono convivere.
L'aquila è un predatore e vive cacciando le prede; il gipeto sfrutta come alimentazione gli animali morti. Non condividono quella che si definisce "la stessa nicchia ecologica" e quindi non sono competitori.


a quanto ne so gran parte della dieta di un'aquila soprattutto di esemplari giovani è costituita da carogne e animali morti, del resto è un comportamento comune al 99% dei predatori...prova a verificare tu stesso guardando un pò in giro in rete (anche perchè esperienza diretta non ne ho e i contenuti stomacali di un'aquila non li ho mai esaminati, diverso sarebbe se mi chiedi cosa mangia un pesce siluro, lì di stomaci ne ho visti un bel po' :D )
poi ripeto, non sono un ornitologo e non ho conoscenze dettagliate di questo caso, volevo solo riportare un idea che non mi sembrava poi così strampalata e, secondo me, non lo è...
Non credo infine che la "nicchia ecologica" di gipeto e aquila sia poi così diversa, e tra l'altro su questo vorrei precisare che la nicchia ecologica e qualcosa di variabile a seconda dello stadio vitale di un animale ed io credo che la nicchia ecologica di un'aquila giovane potrebbe (dico potrebbe perchè non conosco a fondo l'ecologia degli animali in questione) essere sovrapponibile con quella di un gipeto soprattutto per quanto riguarda il parametro alimentare.



Massimo_C ha scritto:
Non ce l'ho con te perchè hai riportato quanto hai sentito ma, in generale, si dovrebbe sapere che gli studi sull'ecologia degli animali sono piuttosto complessi e non basta avere l'impressione di qualcosa perchè questa corrisponda alla realtà, come non basta avere osservato una volta un fenomeno per poter dire che quello è la regola.
Nessuno ha mai sentito parlare degli studi sui leoni e sulle iene del Serengeti fatti dall'etologo Kruuk negli anni '60?


Di studi di ecologia qualcosina ne so e ti dico che spesso si parte da un'idea probabile o verosimile e poi si cerca di dimostrarla...
Per il resto ai ragione, una rondine non fa primavera, ma tante rondini sì, bisogna osservare seriamente annotando e studiando e alla fine le ipotesi vengono convalidate o smentite, così su due piedi cosa succede veramente non è possibile saperlo.

ciao

gio

PS: tra l'altro si dice anche che gipeto ed aquila siano in competizione per il luoghi di nidificazione, non so se sia vero, se trovo qualche studio in merito lo posto...

http://www.parks.it/parco.alpi.marittim ... peto07.pdf

"Infatti uno dei problemi riscontrati in alcune zone delle Alpi è la forte competizione fra le
due specie per i siti di nidificazione, con comportamenti
via via più aggressivi man mano che ci si
avvicina alla riproduzione."

per ora ho trovato questo, non è proprio un articolo di nature, ma è qualcosa...

purtoppo adesso dovrei tornare la lavoro :)-032

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Iscritto il: sabato 17 maggio 2008, 13:48
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Gio83 ha scritto:
PS: tra l'altro si dice anche che gipeto ed aquila siano in competizione per il luoghi di nidificazione, non so se sia vero, se trovo qualche studio in merito lo posto...


E' vero che utilizzano lo stesso tipo di ambiente per nifdificare, però ... ... ... ... quante coppie di aquile nidificanti ci possono essere in val Zebrù? Direi non più di una

E quante coppie di gipeti? Una ... ... ... o magari due visto che non è un predatore?

Boh, la val Zebrù è lunga 10/12 km con la parte dx orografica costituita dalle classiche pareti dolomitiche piene di anfratti e cenge, cioè con le caratteristiche morfologiche ideali per la costruzione dei nidi.
Poi sicuramente, per diversi motivi (esposizione, dimensione dell cenge, ecc.) ci saranno dei posti preferiti lungo la valle ed è possibile che si contendano quelli.

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