Il mio amico flash
Questa è una storia di amore/odio che è finita con un matrimonio!
Fotografo dal 2005 ma uso il flash solamente da 3 anni.
Infatti solo nel 2007 ho compreso l’utilità di questo strano e sconosciuto amico.
Per diversi anni ho fatto macrofotografia
"sempre" con luce naturale, al massimo usavo un colpetto di pannello riflettendo la luce del sole sul soggetto.
Ho frequentato molti amici con la stessa passione e la stessa avversità verso un sistema che contenesse la parola
“artificiale” , proprio come la luce emessa dai flash.
Non mi rendevo conto che in molte situazioni, come ad esempio la classica uscita macro all’alba a caccia d’insetti dormienti sugli steli dei fiori, la potenzialità dello scatto non veniva sfruttata al 100% a causa della mancanza di una fonte di luce artificiale dosabile ed indirizzabile a piacimento.
La svolta è arrivata dopo l’uscita fotografica fatta con l’amico
Francesco Tomasinelli, http://www.isopoda.net, fotografo naturalista di grande esperienza e cultura,
guardandolo “lavorare” ho capito che il flash, una volta imparato ad usarlo, avrebbe aumentato le mie “armi” disponibili per raggiungere l’ancora lontana qualità che ho come meta!
Quindi la mia storia d’amore inizia nel 2007 (non con Francesco ma con il flash!!!).
Entriamo nello specifico…
Fotografare in luce naturale, in quei casi dove non vi è la presenza di un raggio di sole con il quale giocare, secondo la mia esperienza produce una foto piatta, magari ben dettagliata ma senza
“anima” , senza una particolare personalità.
Al contrario, lo stesso scatto, con l’apporto di un consapevole uso del flash, avrebbe avuto maggiori possibilità di distinguersi dalla massa, di emergere e farsi notare maggiormente.
La luce flash, molto angolata e
"sempre" miscelata con la luce naturale, avrebbe creato delle micro-ombre sulla superficie del soggetto che gli avrebbe donato tridimensionalità, gli avrebbe fatto guadagnare colore e personalità.
Sono convinto che tanti miei collegi tifino per il “tutto naturale” un po’ per pigrizia, cioè non avere altra attrezzatura pesante ed ingombrante da portarsi in spalla ed un po’ per diffidenza data dalla
"non" conoscenza dello strumento flash.
Preferiscono portare a casa uno scatto
“anonimo” e poi, piano piano, al computer cercare di dargli vita, aprire le ombre una ad una in maniera “zonale”, selezionare lo sfondo e lavorarci sopra per renderlo più vivo, di tonalità diversa ecc , ebbene, questo tempo io preferisco impiegarlo sul campo con gli strumenti che la moderna tecnologia mi mette a disposizione.
Ora, dopo questa introduzione per farvi capire come la penso e da quali esperienze provengono le mie convinzioni, analizziamo nel dettaglio uno scatto che riassume completamente la mia filosofia riguardante l’uso della luce artificiale miscelata con quella naturale.
A cosa serve usare il flash??
Molti mi risponderanno ad illuminare ma, questo ovvio motivo, è solo una piccola parte della potenzialità del suddetto mezzo.
Ecco una classica situazione prima dell’alba, una libellula ricoperta di rugiada che ha passato la notte sullo stelo e sul quale non è ancora arrivato il sole.
Bene, individuato il soggetto ci posizioniamo in favore della parte di esso che volgiamo riprendere senza però perdere di vista la parte di sfondo che finirà nel frame.
Ecco come ho lavorato.
Ho posizionato due piccoli flash macro (SB-R200 R1C1) molto angolati frontalmente al soggetto e con potenza diversa in modo da non appiattire l’immagine.
Poi ho usato un SB-800, posizionato posteriormente e coricato in terra con la parabola verso la parte posteriore della libellula, infine, non piacendomi la tonalità dello sfondo e neppure la sua poca luminosità, ho tagliato delle felci secche e le ho messo dove il “cono” del mio 180 macro sarebbe andato a fotografare.
(La foto sotto è un esempio di sfondo cambiato e migliorato ma inerente un altro soggetto)
Fatto questo ho usato un secondo SB-800 per dar vita
"anche" allo sfondo.
Vediamo le caratteristiche della foto finita:
• Creato micro dettaglio della “pelle” del soggetto causato dalla forte angolazione dei flash
• Creato centinaia di
“hotspots” sulle goccioline di rugiada che gli ha conferito brillantezza e una sensazione di freschezza
• Messe in evidenza le piccole ragnatele a sx in alto che senza flash non sarebbero mai risaltate in questo modo
• Ha creato un “bagliore” sull’occhio della libellula accendendolo e quindi rendendolo vivo
• Il flash posteriore in “controluce” ha evidenziato sia la trasparenza che la Texture delle ali oltre a creare pure lui dei micro
“hotspots” nelle gocce
• Sempre lui, ha scontornato tutto l’insetto mettendo in evidenza ogni minimo dettaglio lungo il suo “perimetro”, dalle gocce ai peli alle “spine” e quindi staccando la libellula dallo sfondo
• Ha messo in
"grande" evidenza la peluria sopra gli occhi ed il collo che se fosse stata illuminata solo frontalmente sarebbe risultata quasi invisibile
• Il quarto flash, quello per lo sfondo, ha “acceso” le tonalità autunnali delle felci secche scaldando come d’incanto tutto lo scatto ed evitandomi di provare a farlo artificialmente e selettivamente a casa con PS!!
Ora vi chiedo, in questa situazione, quali e quanti di questi “plus” elencati sareste stati capaci di creare senza l’uso di una fonte luminosa artificiale???
Penso molto pochi e, vista la situazione con un soggetto così bello, sarebbe stato un gran peccato.
Nella fotografia naturalistica, il flash ha decine di altri utilizzi, vediamone alcuni fra i più frequenti:
• Foto in acquario da campo
In questo genere, senza l’uso di tre flash (come vedete uno da sopra e due molto angolati, il risultato qualitativamente elevato sarebbe stato impossibile, eccone alcuni esempi:
• Foto di fioriture d’alta quota. Questo genere mi ha visto impegnato per tutta l a bella stagione. Dovete sapere che in questo genere fotografico, ci si trova a camminare da un rifugio all’altro anche per 7/8 ore e quindi si fotografa quando si trova il soggetto durante il tour e, ho notato che di media si fotografa nelle ore peggiori della giornata, cioè quelle centrali con il sole a picco. Questo cosa vuole dire? Significa che ci sarà la presenza di ombre
molto chiuse, praticamente dei buchi neri che io, per mio gusto personale, odio. Ma ecco che ci viene in soccorso un sapiente uso dell’amico flash che ci permette sia di aprire le ombre frontali sotto il soggetto posizionando i due piccoli flash macro non schermati, sia di rendere parzialmente leggibili e NON neri, gli spazi vuoti tra un fiore e l’altro, ecco alcuni esempi..
• Fotografare gli anfibi non è mai facile, essi hanno la pelle sempre bagnata è ciò permette loro di assorbire ossigeno, oppure li fotografiamo quando si trovano in acqua ed anche la gestione di ciò crea grossi problemi. Ma per fortuna l’amico flash può intervenire anche in queste situazioni dandoci un’arma in più per creare effetti particolari, x aprire le solite ombre e per vitalizzate sia i soggetti che l’elemento nel quale sono fotografati
Come avete notato con l’uso del flash, in questa giornata nuvolosa e senza alcun raggio di sole sono riuscito a creare effetti luminosi, quasi un gioco di “hotspots” che alla fine hanno messo ben in evidenza il vero soggetto, la Rana temporaria!
• Funghi, non ricordo una foto fatta nel sottobosco ai funghi senza che abbia usato
minimo un flash!! Quello che nel fitto del bosco riesci a fare con la luce naturale, è niente in confronto alle possibilità che ti da un flash, dai seguenti esempi capirete di cosa parlo…
Nella foto (sotto), il controluce è fatto con un SB-800 posizionato sopra e poi, x rendere il bellissimo muschio leggibile e non nero, vi ho piazzato due SB-R200 per aprire le ombre.
In questa (sotto) invece il flash l’ho usato per creare un controluce mettendolo quasi a contatto con il soggetto.
Naturalmente per evitare che la parte frontale venisse quasi nera, ho usato i soliti SB-R200 di schiarita.
Nella successiva ci sono all’opera 3 flash, essendo un controluce tutto il primo piano sarebbe risultato realmente poco leggibile e quindi ho piazzato i due “piccoli” lateralmente molto angolati e un SB-800 dal basso verso l’alto per completare l’apertura delle ombre principali e rendere appena leggibili le lamelle sotto i funghi nati sul tronco.
Insomma, il consiglio che vi dò è di sperimentare le varie possibilità e non fossilizzarvi solo su quelle a “pura luce ambiente” perché molti di questi scatti non sarebbero stati possibili.
Vi consiglio d’imparare ad usare i Flash in manuale, da quando sono passato dal TTL al M, mi è “cambiata la vita”, ho imparato a trovare i settaggi giusti tra potenza e parabola in relazione ai diaframmi in meno tempo di prima, insomma, invece di farlo ragionare per conto suo e poi accontentarmi del risultato, mi prendo tutte le responsabilità settandolo a mio piacimento.
Vedrete che dopo un primo breve periodo di “smarrimento” scoprirete un modo nuovo di fare fotografia che vi darà sicuramente maggiori soddisfazioni!!
Resto a disposizione per chiarimenti…
Un caro saluto ed un grazie per aver avuto la pazienza di leggere tutto questo….
Claudio Pia
http://www.claudiopia.it
