Anna Masiero ha scritto:
Cio non toglie, che se mi trovassi in ambiente controllato, semi controllato, o difronte a soggetti confidenti, io non mi nego lo scatto,
Ciao a tutti,
mi inserisco in questo vecchio argomento - forse trito - con una domanda: cosa intendete comunemente con "ambiente controllato"? Oasi, riserve naturali, parchi?
So di luoghi - tipo Torrile o Racconigi - con animali molto "obliging" se non addirittura domestici - che fanno la felicità di molti fotografi e che producono foto invero bellissime ma molto poco "naturali" .. non è il mio genere, ma non nego il piacere di passare una mattinata da "laboratorio fotografico sul campo" .. lo stesso vale per il Bayerischer Wald credo ...
Il punto è che spesso si equivoca sul concetto di "ambiente controllato", includendo tutti i luoghi sottoposti a qualche tutela/gestione senza fare alcun distinguo. Spesso quando leggo di tempo sufficiente per controllare uno scatto effettuato in una riserva mi chiedo: ma che riserva è?
Il 70% dei miei scatti è effettuato in una riserva, ma - credetemi - non vi è troppo tempo per pensare, gli animali sono in genere per nulla confidenti (tipo cince della Val Engadina per intenderci) nè abituati ad essere foraggiati (tipo moretta di Caldonazzo).
I miei pomeriggi passati a cercare di fotografare una cannaiola offrono le stesse opportunità e richiedono lo stesso impegno sia che mi trovi in riserva che in laguna ... qual'è il metro da usare per definire un ambiente controllato o meno?
Che ci sia un capanno già esistente o che debba usare il mio igloo? Che ci sia uno staff a curare la gestione o che debba chiedere l'autorizzazione al proprietario del bosco/prato?
Mi rendo conto che fotografare ad es. in montagna comporti un approccio diverso (il faidate sembra essere d'obbligo), ma anche le foto in campagna o laguna sono altrettanto libere e onerose ...
Avrei piacere di leggere il vostro parere, anche per sentire una campana diversa ...
Ciao,
Massimo