Una sera, appena qualche settimana fa, stavo uscendo dal bar Roma leccando un gelato, quando sento nitido un grido provenire dal campanile. Alzo subito lo sguardo (dal gelato) e, anche se sta volgendo all’imbrunire, scorgo netta una sagoma posarsi sullo spiovente più alto. Il grido e la sagoma mi paiono subito inconfondibili. In un minuto sono in casa, afferro il binocolo e torno a sincerarmi della mia prima impressione.
Incredibile! Sulla guglia del campanile sono appollaiati due falchi pellegrini. In un primo momento resto totalmente stupefatto. Poi una sequenza di interrogativi incomincia a snocciolarmisi nella testa: da quanto frequentano il campanile? sono solo di passaggio o meno? sono una coppia ? sono giovani? chissà se hanno nidificato sul campanile?
Mi vengono in mente le città di Bologna, Roma e Venezia, dove da anni alcune coppie di pellegrini hanno stabilito la propria dimora.
La sera seguente eccomi con binocolo, treppiede e cannocchiale ai piedi del campanile, intento a cercare, tra il grande orologio e le campane, qualche risposta ai numerosi interrogativi del giorno prima. I falchi ci sono ancora. Un individuo spicca il volo, ma subito si posa sulla parete opposta a quella che vedo. L’altro falco resta invece immobile appena sotto il tetto e scruta la città. Dal piumaggio mi pare un adulto, almeno dalla testa, anche se le macchie a goccia che ha sul petto mi fanno venire il dubbio che possa trattarsi di un individuo alla seconda estate. Chissà, magari sono una giovane coppia che ha scelto da poco di stabilirsi qui.
Nei giorni seguenti, scrutando con un poco di attenzione il campanile – anche solo ad occhio nudo - riesco quasi sempre ad osservarli. Spesso anche già la mattina, mentre brioche e cappuccino faccio comodamente colazione al bar, seduto ad un tavolino all’aperto. Alzo lo sguardo dalle pagine di un quotidiano e dalla borsa che traballa ed ecco la in alto un pellegrino, forse un po’ assonnato come me, che si gode l’aria ancora fresca del primo giorno.
Poi ieri Claudia mi dice – Oggi ho visto il Luigino; gli ho chiesto se sono suoi i falchi che ci sono sul campanile. (Dovete sapere che “il Luigino” è un signore del paese che, oltre a esercitare la professione di commerciante di vestiti, è anche un falconiere semi professionista, in quanto fa riprodurre e addestra falchi per la caccia, mi pare in particolare astori). No, mi ha detto che quelli sono selvatici e che sono tre anni che si riproducono con successo sul campanile, anche se in questa stagione sono riusciti ad involare solo un giovane. -
Tre anni che sono a poche centinaia di metri da casa. Tre anni di fette di salame sugli occhi. Altro che fotografia naturalistica, direi che è quanto mai il caso che mi dedichi alla fotografia di concorsi ippici. A proposito, sapete se esiste un forum dedicato?

Dati di scatto: cellulare Nokia C5, 3 mm, ISO 100, f/2.4, 1/50 sec , a mano libera, dall’oculare del cannocchiale (80 mm).