Cervi (
Cervus elaphus)
Val di Pejo 26-09-08
Seguo il branco che si ritrova in questo posto da qualche anno ma non avevo mai avuto l'opportunità di assistere a una scena del genere.
Sullo stesso prato oltre 20 cerve con i piccoli dell'anno, una mattina di cielo grigio ma l'ultima che potevo dedicare al bramito. Seguo da lontano il gruppo nel suo spostamento che come al solito segue sempre lo stesso tragitto per poi terminare in questo spiazzo prima che i cervi si mettano al sicuro nel folto del bosco durante le ore di luce.
la zona è caratterizzata dalla presenza di parecchi muretti a secco a terrazza residuo di quando in questa zona (oltre i 1500mt) si provava a coltivare cereali grazie all'esposizione a sud. Ora i cervi la fanno da padroni, le tracce sono ben visibili sui cespugli maltrattati dai maschi e sui tronchi scortecciati quando la neve è alta.
Quella mattina mi siedo a ridosso di uno di questi muretti, coperto da rete mimetica e sottovento; sono a circa 50 metri dal branco, voglio fare foto ambientate.
Le femmine brucano tranquille, ogni tanto qualcuna alza la testa e gira le orecchie, ma è per sentire i bramiti che echeggiano nelle prime luci nella valle. Un maschio adulto, possente, gira e annusa l'aria, poi bramisce e raspa con le corna per terra, è sicuro di essere il capobranco ma vuole renderlo noto ancora una volta. Aspetto mezzora, non scatto perchè non ho "scene "pulite ma mi godo ugualmente questo spettacolo, non mi stancherei mai, poi un bramito si avvicina dal bosco poco sotto di me.
Il capobranco se n'è accorto prima, si avvicina e continua a bramire, io sono felicissimo, lui bramisce e non si cura di me perchè la sua attenzione ora è tutta per lo sfidante che sta uscendo dal bosco

Si osservano a distanza, quando uno bramisce l'altro risponde a tono, la luce piano piano aumenta e anche la mia emozione per trovarmi inaspettatamente a fare "il terzo incomodo".
Ho letto su un libro dedicato all'argomento (Ungulati delle alpi) che raramente si arriva all'incornata, di solito basta il bramito, ma quando vedo i due cervi che si avvicinano tra loro e che sfilano uno parallelo all'altro più volte ho capito di essere al posto giusto nel momento giusto. Questa parata precede di solito lo scontro fisico vero e proprio quando unmaschio giovane ha la superbia di voler stravolgere le gerarchie

E il rumore delle corna che cozzano è la prima cosa che mi colpisce, di colpo si uniscono in un groviglio. Girano, sembrano quasi incastrati (per un'attimo credo lo siano stati davvero) e la loro forza si equivale. Io scatto e alzo spesso gli occhi per rendermi conto dell'effettiva distanza, sono vicinissimi: in questo momento credo potrei alzarmi in piedi e loro non se ne accorgerebbero nemmeno tanto sono presi.

Il più giovane scivola da un muretto e si avvicina ulteriormente a me. Credo sia finita la lotta e invece il capobranco riparte alla carica, testa bassa e vapore che esce dalle narici, un'istantanea che se non avessi scattato mi sarebbe comunque rimasta impressa a lungo nella memoria

Ora sono davvero vicini,l'odore di "selvatico" che i maschi hanno in questo periodo mi arriva forte alle narici e a mente fredda mi vien la pelle d'oca a pensarci. Si incrociano di nuovo e via a testa bassa e corna tese, quel suono in quel momento copre tutti gli altri rumori del vicino bosco

Quella che segue è l'ultima foto dell'incornata, ho croppato pochi pixel a sinistra e in alto per bilanciare la scena; erano talmente vicini che ho tagliato il fondoschiena a un cervo, se ci penso mi mangio ancora le mani!Il taglio non mi convince ma a meno di croppare molto non riesco a cavarci nulla di buono (disponibile a mandare il RAW a chi volesse cimentarsi)

Scatto la foto e alzo gli occhi per controllare, si staccano e il maschio più giovane corre a gambe levate verso il bosco, il capobranco sta fermo, guarda verso di me,io immobile e in trance scatto ma la posa è in orizzontale, taglio corna e tutto quanto...

Annusa poi fa tre passi e si ferma di nuovo, (credo non abbia capito cosa fossi) mi guarda di nuovo facendo una linguaccia e poi si allontana a passo lento senza voltarsi indietro

(tutti gli scatti con 30D-400mm f5,6-cavalletto e rete mimetica. Crop solo nella sesta per miglioare la composizione)
io rimango ancora qualche minuto sotto la rete incredulo, poi mi sdraio sul prato ad ascoltare gli ultimi bramiti dell'anno (per me)