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L'ho chiamata "voglia di vivere" questi alberelli a picco su un canalone da paura, subito dopo una nevicata. a me hanno ispirato tenerezza ed appunto voglia di vivere.
ciao bepi

Non so se il titolo sia azzeccato...almeno dal mio punto di vista non lo vedo molto adatto......

La scena è molto interessante e l'ambientazione bella ma quello che mi attira di più sono i due splendidi alberi sulla destra e le rocce, avrei quindi cercato un inquadratura per esaltarli al meglio, magari con un taglio verticale.

Personalmente faccio spesso un ragionamento mentale su cosa mi piace di più nella scena che vedo, cosa ce di bello, interessante.....trovata la ripsosta scelgo l'inquadratura di conseguenza.....anche se poi non sempre i risultati sono quelli sperati

Ciao

Gerardo

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Vi presento il mio nuovo Libro, pubblicato con gli amici Flavio e Riccardo

Gerardo, a volte il tempo di pensare non cè, o perchè fa un freddo boia oppure perchè tira un vento da panico o per altri motivi contingenti. In questo caso posso assicurarti che quel giorno se rimanevi senza guanti un minuto non sentivi più le mani, allora il tempo manca completamente. poi vedere quei quattro alberelli a 2300 metri, soli senza niente che possa ripararli, esposti ad ogni intemperia, mi ha fatto pensare una cosa: a volte se qualche persona avesse la voglia, l'amore di vivere come queste piante sarebbe meglio per loro e anche forse per noi tutti. ecco cosa ho pensato nel momento specifico.
può darsi che il titolo non sia appropriato, però non ne ho trovato uno meglio. Sai Gerardo, forse io sono più montanaro che fotografo, a volte vedo cose che forse non esistono se non nella mia testa.
ciao bepi

non fraintedere Bepi

Si parla naturalmente al calduccio davanti a un PC commentando fotografie naturalistiche che spesso sono state colte in un istante inripetibile, in cui il tempo di pensare è poco.

Anche quando ci sarebbe stata tutta la calma possibile in una giornata estiva di sole, in ogni caso, quando si arriva davanti al pc si fa un esame, una critica, delle immagini scattate.

Cosi non fosse si rimmarrebbe bloccati e non si andrebbe avanti, non sarebbe possibile progredire.......ti assicuro che con le mie foto sono 100 volte più critico che con le vostre......

L'esprimere il fatto che il titolo non mi sembra adatto va preso cosi comè, un commento isolato, poi se ce ne sono altri che ti dicono la stessa cosa dovresti cominciare a pensare che forse il tuo ragionamento può essere dettato da emozioni personali che altri non comprendono fino in fondo.......se sono solo io che non lo vedo come titolo adatto allora sono io che devo ragionarci su.

Voglia di vivere, io lo vede come un essere (vegetale o animale non importa) che sta lottando per sopravvivere, si dovrebbe vedere in somma un qualcosa che dia la sensazione della lotta della caparbietà......mentre gli alberi sotto la neve mi sembra più adatto a un essere che dorme in attesa di momenti migliori, un letargo, non direi che un ghiro che dorme sta lottando per la vita.....mentre un capriolo che avanza faticosamente in 2 mt di neve mi da l'idea di un animale che sta facendo di tutto per sopravvivere.

Tutto qua

Spero di esseremi spiegato un po meglio

Ciao

Gerardo

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Si Gerardo, avevo capito anche prima il tuo concetto; da un lato hai ragione, dormono il sonno invernale, come Cian Volpin quando sposò la regina del Sella, però mamma mia che sonno! da brividi, tanto per dirti quella foto l'ho fatta con i guanti addosso, se me li toglievo, come ho fatto una volta a Cima Marmotta 3340m. durante una bufera di vento, rimanevo per tre mesi con un fastidioso pizzicore alle mani e poco tatto sulle punte. dopo che ti è successo una volta non lo fai più. tant'è vero che anche oggi quando prendo freddo alle mani perdo ogni sensibilità per un paio di giorni. ecco il motivo di mie foto affrettate o poco calibrate. quando una volta ti scotti poi hai anche paura dell'acqua fredda.
ciao bepi
PS. Cian Volpin, se non erro, è il fratello di Dosolina, la figlia del Sole, in una leggenda di Karl Felix Wolff, dal libro i Monti Pallidi.
se qualcuno non lo ha fatto, consiglio la lettura, si và con la mente in un altro mondo.

Personalmente nei casi di freddo intenso uso delle manopole tipo queste



Sotto indosso un leggero guanto windstopper in pail.

In pratica poi faccio uscire solo l'indice da sotto il risvolto e nei momenti in cui non scatto ritiro dentro il dito indice.

In alternativa ho delle manopole intere sottili ma molto calde, un po più ingombranti ma la sensibilità sui tasti è comunque buona, ce ne anche un paio della "Tne Northface" in piumino d'oca, molto calde e estremamente calde e al tatto sulla macchina sembra di non averle.

Infine ho realizzato anche una specie di custodia in doppio strato di loden con una specie dimanica, ci entri e sotto ce la macchina fotografica, a questo punto basta un guanto leggero per stare al calduccio.........

Come vedi del freddo ne ho preso pure io......e di conseguenza mi sono attrezzato

Ciao

Gerardo

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Quello della manica in loden me la devi far vedere, è una bella invenzione chiudere la fotocamera in un cappottino e prolungarla con manicotto! non male l'idea. me la devo studiare
ciao bepi